domenica, Novembre 24, 2024
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Una politica per la tutela della vista

di Stefania Bortolotti

Urgono coraggiose scelte di politica sanitaria che determinino interventi in linea con le indicazioni da tempo fornite dalla comunità scientifica internazionale. IAPB Italia Onlus (www.iapb.it), ha assunto consapevolezza dando vita a un Intergruppo Parlamentare. A questo proposito è stato presentato, nel Giugno scorso a Roma alla Camera dei Deputati, l’Intergruppo Parlamentare per la Tutela della Vista.

L’iniziativa è stata presa da un gruppo di Senatori e Deputati appartenenti a diversi schieramenti politici, anche a seguito di una serie di iniziative di sensibilizzazione promosse dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus, che ha effettuato uno screening delle patologie ottico-retiniche presso i due rami del Parlamento.

Sono ben più di tre milioni gli italiani colpiti da malattie della vista che interessano la retina e il nervo ottico: retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatia che, nel loro insieme, anche a causa della loro tendenza ad una ulteriore diffusione per l’invecchiamento della popolazione, lasciano intravedere in un futuro non lontano minacciosi scenari per quanto riguarda la qualità della vita degli italiani e la sostenibilità della spesa sanitaria.

In questo quadro, l’elemento di maggior preoccupazione è il fatto che queste tre patologie non sono ancora contrastate in modo efficace: la mancata esecuzione di screening periodici, il limitato accesso a percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali e il problema delle liste d’attesa producono ritardi diagnostici e trattamenti tardivi che conseguentemente possono risultare inadeguati.

“Occorre agire con determinazione – ha dichiarato l’Onorevole Paolo Russo, Presidente dell’Intergruppo parlamentare ed egli stesso oculista – intervenendo anche sul piano legislativo e la risposta può venire solo dal fatto di promuovere l’adozione di scelte di politica sanitaria che rendano possibili nuovi modelli gestionali – sistematici e strutturali – che consentano di affrontare questo specifico ambito sanitario secondo le indicazioni e i suggerimenti della comunità scientifica internazionale. Considerando che nel nostro Paese abbiamo potenzialità e competenze scientifico-tecnologiche non comuni, che vanno comunque messe a sistema in modo sinergico – ha proseguito – non intervenire sarebbe una grave colpa”.

Gli ambiti nei quali l’Intergruppo opererà sono essenzialmente quattro:

  • promozione di politiche sanitarie che pongano la tutela della vista e la prevenzione delle patologie oculari al centro dell’agenda sanitaria del Paese;
  • varo di iniziative di carattere legislativo e politico in grado di sollecitare Governo e Regioni verso l’adozione di provvedimenti che possano garantire a tutti i cittadini e su tutto il territorio una miglior prevenzione e una miglior cura delle patologie oculari, nonché l’accesso ai servizi di riabilitazione visiva;
  • creazione di favorevoli condizioni per una più ampia adozione delle attività di screening atte a conseguire un miglioramento dei livelli di assistenza e una riduzione dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale;
  • dare impulso ad iniziative di standardizzazione e centralizzazione dei dati clinici che consentano di ottimizzare conoscenze e sinergie tra le diverse strutture sanitarie del Paese.

Organismo consulenziale tecnico dell’Intergruppo Parlamentare sarà la stessa Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus, che è già fortemente impegnata in numerose iniziative di sensibilizzazione e che, al di là di quanto già fatto presso Camera e Senato, si appresta a varare altri progetti su scala nazionale con il supporto della rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (IHPB).

 “La prevenzioneha dichiarato l’avvocato Giuseppe Castronovo, Presidente di IAPB Italia onlusè un dovere di ogni persona: tra l’altro consente di evitare molte malattie oculari e notevoli sofferenze, oltre che un aggravio importante di spesa pubblica. Per questo i cittadini devono recarsi periodicamente dall’oculista e portarci i propri figli. Come diceva Leonardo da Vinci la vista è il signore dei sensi. Per questo non dobbiamo mai trascurarla: solo così potremo avere sempre luce nella vita”.

L’affermarsi di nuovi e più efficaci paradigmi gestionali per le patologie ottico-retiniche potrebbe produrre salutari contributi alla sostenibilità della spesa sanitaria. A titolo di esempio, basterà ricordare che, secondo uno studio prospettico elaborato nel 2017 dal CEIS (Centre for Economic and International Studies-Università di Roma Tor Vergata), la retinopatia diabetica, in assenza di un miglioramento del quadro assistenziale, genererà un aumento della spesa sanitaria di 4,2 miliardi di euro nel periodo 2015-2030.

“La ricerca è impegnata su vari fronti e qualche risultato lo ha già dato – ha sottolineato il Professor Filippo Cruciani, referente scientifico di IAPB Italia onlus – ma ciò su cui bisogna soprattutto puntare è la prevenzione sia primaria che secondaria. Primaria – ha proseguito – vuol dire sostanzialmente stile di vita mentre la secondaria consiste nella diagnosi precoce, quando la malattia è ancora allo stato asintomatico; purtroppo l’attitudine alla prevenzione è ancora molto bassa nel nostro Paese”.

Proprio in materia di scarsa attenzione alla prevenzione una conferma è venuta anche dallo screening della retina promosso presso il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità- IAPB Italia onlus: “ … dei parlamentari che si sono sottoposti agli esami – ha commentato il Dottor Marco Verolino, responsabile oculistica Ospedali Riuniti Area Vesuviana – ASL Napoli 3 Sud, che dell’indagine è stato il coordinatore – è risultato che il 65 per cento non esegue una visita oculistica completa di fondo oculare con regolarità una volta l’anno e che il 35 per cento ha eseguito un esame del fondo oculare solo a seguito di disturbi visivi. Se si considera ha proseguito – che, in questo caso, si tratta di un segmento di persone che, per diverse ragioni, dovrebbe essere particolarmente avvertito, possiamo comprendere quanto ancora resti da fare in materia di prevenzione”.

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