di Carlo Radollovich
Il caldo ha sempre crudelmente contraddistinto questa piazza, spesso con temperature di tre o quattro gradi superiori rispetto alla vie circostanti. Un mare di cemento, che comprende oltre settemila metri quadrati, non fa altro che emanare forte calore con il comprensibile disagio di chi vi abita.
Ma a partire dal prossimo anno questa incredibile “rosticceria” dovrebbe trasformarsi in un gradevole e respirabile luogo (vedi rendering parziale). Infatti, a partire dalla prossima settimana partirà un cantiere che nel giro di quindici mesi circa riuscirà a dar vita ad un’area molto verde, con alberi ad alto fusto, con un congruo numero di panchine e che consentirà la diminuzione di una trentina di bancarelle del mercato rionale, dirottando quelle eliminate verso via Papiniano.
Ma i cittadini osserveranno soprattutto la presenza di una nuova pavimentazione dopo aver finalmente mandato in pensione l’odiato cemento, generatore di temperature da forno.
Si potranno finalmente dimenticare i parcheggiatori abusivi, certe attività serali non proprio chiare e anche il fastidioso chiasso smodato da movida. Impossibile dimenticare che piazza Sant’Agostino è centro di ritrovo di parecchie comitive di ragazzi che spesso lasciano per terra cocci di bottiglia, cartacce e rifiuti vari.
E che dire di coloro che parcheggiano qui sebbene non siano residenti? Sono oggetto di giustificati reclami da parte di coloro che sono autorizzati regolarmente a posteggiare in piazza la propria auto.
Ma ecco che, quando i lavori saranno terminati, si potrà riassaporare la vecchia atmosfera dei primi del Novecento, quando certe tranquille passeggiate estive si potevano effettuare sotto gli alberi senza timore di essere disturbati da rumori assordanti.
Ovviamente, non tutti potranno gioire di questa trasformata realtà. I non residenti si chiederanno dove poter parcheggiare. Certo, ci si dovrà ingegnare, seppure con qualche difficoltà, ma le strade vicine saranno in grado di ospitare auto, compiendo soltanto qualche centinaio di metri in più.