di Carlo Radollovich
La Giunta ha approvato il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che disegna il futuro dei trasporti, relativi ai movimenti in città e verso i Comuni esterni, per i prossimi dieci anni.
La spesa che il PUMS comporterà sarà di circa 2,5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo sarà destinato alle linee della metropolitane.
Ma ecco le principali opere in programma:
1) Per proteggere la città dai veicoli con alto tasso inquinante, è previsto, nel piano della mobilità, l’inserimento di cento telecamere circa che controlleranno diverse aree secondo le consuete regole antismog.
La misura doveva essere già da tempo adottata, se si considera che si verificano spostamenti giornalieri di autoveicoli pari a 5 milioni circa (il cosiddetto scambio tra Milano e i Comuni esterni). In città, gli spostamenti avvengono, per il 55% circa, ricorrendo ai mezzi pubblici.
2) Si aumenteranno le zone ove vigerà un preciso divieto: non si dovranno superare i 30 km/ora. Ciò non soltanto contribuirà a diminuire lo smog, ma certamente concorrerà a ridurre gli incidenti stradali.
3) Contrariamente a quanto ipotizzato mesi fa, l’Area C non verrà estesa alla circonvallazione percorsa dai filobus delle linee 90 e 91 e se ne riparlerà, eventualmente, nell’anno 2022, quando la linea 5 della metropolitana (la “lilla”) sarà finalmente completata.
4) Nel quadro dei trasporti appartenenti alla “grande Milano”, sarà previsto il prolungamento delle linee metropolitane, tra cui: la M2 proseguirà da Cologno Nord sino a Brugherio; la M3, che già termina a San Donato, verrà prolungata sino a San Donato Est; la M5 andrà ben oltre San Siro per raggiungere Settimo Milanese; la M4 non terminerà la sua corsa a San Cristoforo, ma proseguirà poi per Corsico e Buccinasco.
Riassumendo: è stato calcolato che, qualora tutti i provvedimenti segnalati dal PUMS fossero integralmente realizzati, si noterebbero notevoli mutamenti nelle singole situazioni e cioè: i mezzi pubblici sarebbero utilizzati dal 65% circa delle persone (contro il 55% attuale); l’impiego dei veicoli scenderebbe di conseguenza; il traffico nelle zone con limite della velocità a 30 km/ora verrebbe ridotto del 25%; la velocità dei mezzi pubblici aumenterebbe in modo consistente (+20% circa); la riduzione dei gas di scarico si assesterebbe sul -25% circa.
A questo punto sarebbe interessante conoscere il parere degli ecologisti più esperti.
Domanda: i dati calcolati corrispondono a concreti risultati senz’altro conseguibili oppure sono frutto di impostazioni puramente teoriche ?