domenica, Novembre 24, 2024
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ALCUNI PERSONAGGI DI SPICCO LEGATI A MILANO

di Carlo Radollovich

Un autorevole ospite della nostra città, a cavallo tra il IV e il V secolo, fu senz’altro il filosofo e studioso Agostino Aurelio, convertitosi al cristianesimo e successivamente battezzato da Sant’Ambrogio nel 387. E’ superfluo ricordare i suoi approfondimenti teologici, le sue straordinarie omelie, le sue battaglie verbali contro gli eretici, giusto per ricordare in minima parte i grandi meriti del futuro SANT’AGOSTINO, proclamato Dottore della Chiesa nell’anno 1298.

Per quanto riguarda il Medio Evo, menzioniamo alcuni artisti che avevano soggiornato a Milano: il BRAMANTE, dal 1478 al 1499, con una breve parentesi a Vigevano tra il 1494 e il 1496. BERNARDINO LUINI, nato in provincia di Varese, ma stabilitosi a Milano nel 1516 dopo aver abitato a Pavia tra il 1513 e il 1515. LEONARDO Da Vinci fu al servizio di Ludovico il Moro tra il 1482 e il 1499.

Un secolo più tardi fu “apprendista” presso il pittore Simone Peterzano niente meno che il giovane Michelangelo meriti, il CARAVAGGIO: lavorò a Milano sino al 1592 per poi trasferirsi a Roma. L’innovatore FRANCESCO HAYEZ, era nato a Venezia ma poi divenne ambrosiano prima del 1820. E poi MARIO SIRONI, nato a Sassari, ma a Milano dal 1929.

Tra gli scultori citiamo MEDARDO ROSSO, torinese di nascita, trasferitosi nella nostra città nel 1914 dopo la parentesi parigina. E’ sepolto presso il cimitero Monumentale.
Ecco poi GIACOMO MAMZU’, insegnante a Brera dalla fine del secondo conflitto mondiale sino al 1954.

Tra i musicisti, dopo GIUSEPPE VERDI, che possiamo ritenere milanese d’adozione, ecco spiccare la figura del lucchese GIACOMO PUCCINI, il quale iniziò a frequentare il Conservatorio della nostra città nel 1880. Purtroppo, la sua adorata opera “Madama Butterfly” incappò inspiegabilmente in un fiasco alla Scala nel 1904. Ma egli seppe ritoccarla con magistrali accorgimenti, tanto che la versione presentata a Brescia, nello stesso anno, si concluse con un grande successo.

Tra i direttori d’orchestra è sufficiente ricordarne uno: ARTURO TOSCANINI (vedi foto). Diresse la Scala dal 1920 al 1929, vi ritornò nel 1946 per celebrarne la ricostruzione dopo gli eventi bellici e a Milano si svolsero i suoi funerali nel 1957. E che dire di MARIA CALLAS giunta in Italia nel 1947 e poi residente a Milano per diversi anni dopo aver sposato l’industriale Giovanni Battista Meneghini ? L’espressione “la divina”, che gli venne amorevolmente dedicata, consacrò la sua netta supremazia sulle cantanti della sua epoca.

Tra filosofi e letterati, Milano aprì le porte a NICOLA ABBAGNANO, accademico italiano che collaborò con “Il Giornale” di INDRO MONTANELLI, un toscano illuminato di milanesità. E poi LUDOVICO GEYMONAT (1908 – 1991) titolare a Milano della prima cattedra di filosofia e scienza.

Ma anche i poeti EUGENIO MONTALE, SALVATORE QUASIMODO, GIUSEPPE UNGARETTI e RICCARDO BACCHELLI ebbero modo di apprezzare la generosità ambrosiana. Per non parlare di DINO BUZZATI e di ELIO VITTORINI, che intrattennero stabili e proficue relazioni con la nostra città.

Peccato aver stilato questo elenco con un metro eccessivamente statistico. Ma ci proponiamo doverosamente di ampliarlo, come è giusto che avvenga.

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