di G.P.
Fino a domenica 14 settembre 2025 il primo piano della torre poligonale delle mura massimianee del Civico Museo Archeologico, ospita la mostra “PERSONAE – Memoria dell’antico nella scultura di Vincenzo Balena”.
Curata da Valter Rosa, Francesca Pensa, e Anna Provenzali, la mostra pone in dialogo una selezione di sculture di rame dell’artista milanese con antichi manufatti facenti parte della collezione permanente del museo.
Un incontro e confronto tra archeologia e contemporaneo che evidenzia come la memoria dell’antico permei ancora oggi la creazione artistica, infondendo al contempo una nuova percezione dell’arte classica.
Tra le opere di Vincenzo Balena in esposizione si trova il ciclo delle maschere, una serie di ritratti – principalmente femminili – realizzati dall’artista con vecchie pentole in rame, e posti in relazione con reperti antichi quali teste di canopo, busti di bronzo, erme in marmo, antefisse in terracotta dipinta appartenenti a civiltà remote come quella etrusca o quelle magnogreche-tarantine.
Non solo nell’uso di materiali naturali come legno, terracotta e metallo, le assonanze che legano il lavoro di Balena al manufatto archeologico si rintracciano anche nella natura spirituale della figura umana colta nella sua essenza e nel carattere composito e volutamente incompiuto delle opere dell’artista.
Nato a Milano nel 1942, Balena inizia la propria attività artistica negli anni ’60 inserendosi nel solco del realismo esistenziale e dedicandosi allo studio della morfologia animale; a partire dagli anni ’70 espone con regolarità presso la Galleria Montrasio di Monza e la Galleria del Naviglio di Milano.
Durante gli anni ’80, ispirato dall’opera di Pier Paolo Pasolini, entra in contatto con poeti e scrittori come Antonio Porta, Giovanni Raboni e Roberto Sanesi, e inizia a realizzare sculture in cera, bronzo, legno e alluminio sbalzato. In quegli stessi anni si dedica anche alla realizzazione di scenografie e maschere per il teatro.
I lavori più recenti di Balena esplorano le inedite risorse espressive dei rifiuti tecnologici, tramite il recupero e la manipolazione di circuiti obsoleti di computer, da cui l’artista genera pagine di stenografie e misteriose scritture arcaiche.
La mostra “PERSONAE – Memoria dell’antico nella scultura di Vincenzo Balena” è aperta presso il Museo Archeologico di Corso Magenta 15, da martedì a domenica, dalle ore 10 alle ore 17.30. Prezzo incluso nel biglietto d’ingresso al museo: 5€ intero, 3€ ridotto per giovani fino a 25 anni e anziani sopra i 65 anni, e gratis per tutti i ragazzi sotto i 18 anni.