di Elena Gavardi
Nasce presso la sede CDI Portello in via Grosotto 7, Percorso Donna, un servizio unico nel panorama della sanità milanese, che CDI, struttura ambulatoriale di Milano orientata alla prevenzione, diagnosi e cura in regime diurno, ha pensato di dedicare alle donne.
Si tratta infatti di 4 differenti percorsi, suddivisi in base alle fasce di età – adolescenza, under 40, 41-50 e 50+ – in cui anche i medici coinvolti sono esclusivamente donne.
Incontriamo la dott.ssa Roberta Daccò, responsabile del servizio di ginecologia CDI e coordinatrice del Percorso Donna
Dott.ssa Daccò, quali sono le motivazioni che hanno portato alla nascita di Percorso Donna?
La prevenzione è sicuramente lo strumento più importante che la medicina ha per poter meglio curare le malattie, potendo individuare i fattori di rischio e i segnali più precoci di una loro insorgenza. Quindi, poiché il genere femminile, avendo delle caratteristiche in parte diverse da quello maschile, richiede di puntare l’attenzione su alcuni specifici apparati, abbiamo pensato di offrire alle donne di Milano la possibilità di approfondire in modo mirato, in un solo momento, tutti gli eventuali fattori di rischio possibili in base alle diverse fasce d’età. Non solo: con uno specifico riguardo al fattore umano, cioè coinvolgendo specialisti donne dotate sia di una diversa capacità d’ascolto legata all’esperienza personale, sia di particolari attitudini relazionali di accoglienza. Le nostre pazienti, dopo aver eseguito il percorso, potranno avere poi un punto di riferimento a cui chiedere per successivi eventuali dubbi o necessità.
Qual’è l’attenzione che le donne milanesi prestano alla propria salute?
Dalla mia esperienza di medico, mi sembra che le donne milanesi prestino grande attenzione alla propria salute, eseguendo spesso visite specialistiche annuali e aderendo ai programmi regionali di screening. Ed è per rispondere a questa esigenza di prevenzione, che abbiamo strutturato il servizio.
In che cosa consistono i Percorsi?
Noi abbiamo posto l’attenzione sulle diverse necessità di prevenzione della donna nelle diverse fasce d’età, creando quindi 4 differenti percorsi: adolescenza, under 40, 41-40 e over 50. In una mezza giornata, la paziente dopo aver incontrato la ginecologa “tutor” che dà inizio e chiude il percorso, analizzando tutti gli accertamenti eseguiti e facendo il punto di tutto quanto emerso, la donna potrà eseguire non solo esami del sangue generali e mirati, ma anche incontrare tutti gli specialisti in grado di dare tutte le risposte e i consigli utili. All’uscita dal nostro centro, infatti, la nostra paziente avrà ben chiara la sua situazione di salute e si sentirà serena da questo punto di vista, con la consapevolezza di poter anche avere dei riferimenti in caso di necessità.
Perché è importante iniziare dall’adolescenza?
Abbiamo pensato di dedicare un primo percorso alle adolescenti, un’opportunità di prevenzione per tutte le ragazze che desiderano avere informazioni non solo sul proprio stato di salute, ma anche sull’atteggiamento da tenere nei confronti della prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, della contraccezione, della prevenzione dall’infezione con il virus HPV, ma anche come curare i problemi della pelle spesso connessi a questa età, o capire se ci sono iniziali problemi di vista.
Quali sono le principali patologie a cui fare attenzione?
A seconda delle diverse fasce d’età sicuramente la prevenzione del tumore del collo dell’utero anche con la vaccinazione anti HPV, possibile fino ai 45 anni, (ogni anno si riscontrano 3500 nuovi casi solo in Italia), ma anche di quello dell’endometrio, diffuso soprattutto tra i 55 e 65 anni. O ancora il tumore della mammella, che rappresenta il 29 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne. Non dimentichiamoci poi della prevenzione di tutte quelle malattie connesse inevitabilmente all’avanzare dell’età, come le patologie cardiovascolari, prima causa di morte nella donna sopra ai 65 anni, l’osteoporosi, che collegata alla menopausa colpisce 1 donna 4, o le patologie tiroidee, da tenere sempre sotto controllo.
Da ginecologa, ma soprattutto da donna, che cosa si aspetta una paziente di trovare in termini di dialogo quando si sottopone ad una visita?
Prima di tutto ascolto, credo sia fondamentale innanzitutto che un medico cerchi di aver chiaro quali siano le necessità della persona che ha davanti, poi una certa sensibilità per capire quale possa essere l’atteggiamento giusto da tenere al fine che tutte le evidenze emerse ed i consigli conseguenti siano accolti nel modo corretto. Purtroppo esistono tantissimi “falsi miti”, tipo quelli inerenti la contraccezione o la menopausa, che spesso fuorviano e che non mettono la paziente nella condizione giusta per vivere le diverse fasi della propria vita con consapevolezza e serenità.