giovedì, Dicembre 19, 2024
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Ecco perché i tedeschi non ci amano!

di R.R.

Non è facile contrastare la politica di austerità imposta all’Europa dalla Germania. Ne è un esempio recente il siluramento del Ministro dell’Economia francese, dopo alcune esternazioni contro la linea della politica francese, giudicata troppo succube alle direttive imposte dalla Cancelliera Merkel.

In Italia, Renzi cerca di barcamenarsi parlando di politica di sviluppo e di crescita ma fino ad ora con risultati piuttosto scarsi…Il nostro modesto parere, che però sarebbe confermato anche da parecchi articoli giornalistici apparsi sulla stampa tedesca, è che i Tedeschi fanno di tutto per imporci rigore e austerità perché non comprendono il nostro stile di vita.

Ai loro occhi gli italiani, infatti, sembrano dei “piangina”, cioè persone che si lamentano sempre ma in fondo non stanno male. Sono frequenti infatti le inchieste che cercano di mettere in rilievo il fatto che la ricchezza media delle famiglie italiane (all’incirca 173.000 euro procapite) è tre volte superiore a quella dei tedeschi.

Quindi, il ragionamento che fanno è semplice, gli Italiani devono cercare di ripianare il debito pubblico (133% del Pil contro l’82% di quello tedesco) attingendo alle loro risorse, facendo i sacrifici e colpendo la ricchezza dei cittadini.

Un discorso del genere è decisamente ”fazioso”. Quando lo fanno, i tedeschi si dimenticano – abbiamo il timore che non siano in buona fede – di precisare che lo stipendio medio in Germania è decisamente più alto che in Italia e i servizi offerti dallo Stato molto più efficienti.

Ma non basta. In Italia le tasse hanno raggiunto livelli assurdi (53,2% del Pil, mentre in Germania siamo attorno al 37%). Spesso, chi fa queste considerazioni non si fa una doverosa autocritica.

I tedeschi hanno le mani bucate, spendono molto e le case non le acquistano ma preferiscono viverci in affitto (nel nostro Paese i proprietari di abitazione sono circa l’80%, in Germania si supera appena il 44 %). Scelte queste che non devono però penalizzare le famiglie italiane che alla fine dimostrano di avere un comportamento decisamente più virtuoso. 

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