Fino allo scorso anno era usuale dire: “Morto un Papa se ne fa un altro”. Il 1° febbraio 2013 Papa Benedetto XVI durante il discorso del Concistoro, stupì il mondo con la sua improvvisa dimissione da Pontefice, diventando così “Papa Emerito”, infrangendo la tradizione millenaria della Chiesa. Il coraggio, la saggezza e l’umiltà di Benedetto XVI l’hanno portato a questa svolta, dove gli storici e la storia ne giudicheranno il reale valore della sua guida pastorale.
Così il 13 marzo 2013 c’è stata l’elezione del nuovo Pontefice col nome di Papa Francesco, quella sera è bastata la prima uscita al balcone centrale della Basilica di San Pietro, e dopo un momento di pausa, l’esordio del semplice saluto con “buonasera”, quel saluto stupì tutti e da allora ha conquistato subito la simpatia dei fedeli e l’ammirazione di tutti.
A un anno dall’elezione di Papa Francesco, sono molte le novità e le sorprese che ci hanno portato a vederlo non come il classico “Pontefice”, ma come l’uomo che avvicina tutti, non più come chi dal suo Magistero guarda dall’alto, ma penso come quel padre che sta di fronte a te, lo guardi e con lui puoi dialogare senza timore.
In un anno molti mutamenti si sono susseguiti, tutti ricorderanno le immagini televisive che dall’interno delle mura vaticane, superando ogni protocollo esce fuori dal cancello, va incontro alla gente all’esterno salutando, accarezzando tutti e bacia i bambini.
Nessuno avrebbe mai pensato o si sarebbe aspettato che il Papa telefonasse personalmente alle persone che in qualche modo si rivolgono a Lui.
All’inizio del Conclave Jorge Mario Bergoglio, era l’Arcivescovo di Buones Aires, il 13 marzo 2013 diventato Pontefice riferisce subito di essere il Vescovo di Roma; il cardinale Bergoglio aveva comunque una grande storia nella sua Argentina.
Come non ricordare l’esortazione di Papa Francesco rivolta ai preti di essere dei veri pastori, saper conoscere e sentire l’odore delle proprie pecore. Riflettendo su questa sua esortazione Papa Francesco ancora una volta ha portato un’altra novità, con l’avvio della Quaresima, periodo di meditazione e di esercizi spirituali per la riconciliazione con il “Padre”, come un vescovo qualsiasi, insieme a tutti gli altri vescovi, con il pullman si è recato in un collegio di Ariccia per seguire gli esercizi spirituali. Alcune immagini televisive dei telegiornali l’hanno inquadrato seduto tra i banchi insieme con gli altri; solo il suo abito bianco lo lasciava subito individuare, altrimenti si sarebbe potuto confondere con gli altri partecipanti agli esercizi.
Molte sono ancora le novità che Papa Francesco nel corso di questo suo primo anno di Pontefice ci ha abituato a vedere e scoprire. Oso pensare che Papa Francesco forse un domani lo incontreremo o lo vedremo in giro anche con l’abito talare nero e girare come un qualsiasi prete nel continuare quella che è la sua missione di Pontefice e guidare la Chiesa con lo stesso valore, amore, fede e servizio dove comunque non sarà il colore dell’abito che gli darà il vero valore di “Pontefice” ma l’opera che compirà, proprio come dice il Vangelo: “Vi conosceranno per le opere che farete”.
Antonio Barbalinardo