Nata a Roma nel 1910, ma di origine calabrese, dopo aver conseguito la laurea in lettere presso l’università “La Sapienza” entra a far parte dell’amministrazione statale a soli ventitré anni.
La sua carriera è semplicemente folgorante. Infatti, dopo avere assunto il ruolo di funzionaria presso la Sovrintendenza alla Galleria e alle opere d’arte della Campania, otterrà la carica di ispettrice e, dal 1941, verrà nominata sovrintendente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.
Nel mondo degli storici e soprattutto in quello dei critici d’arte, il suo prestigioso avanzamento professionale desta ovunque grande ammirazione con un pizzico d’invidia. Carlo Bertelli, l’accademico italiano, scriverà tra l’altro che la sua bellezza fisica è “soggiogante per i grandi occhi luminosi”.
E anche diverse donne, tra cui Peggy Guggenheim, nota collezionista d’arte e mecenate americana, dice di lei: “Donna molto bella, occhi color malva, ciglia lunghe e carnagione immacolata(…)”. Ma non mancano certe critiche e contestazioni come quelle che l’artista francese Jean Fautrier intende indirizzarle, certamente troppo severe secondo il giudizio di alcuni.
Osserviamo ora i meriti che sono da ascrivere alla Bucarelli. In piena guerra, malgrado le oggettive difficoltà, si preoccupa di mettere al sicuro non meno di mille opere d’arte, trasportando quadri con ogni mezzo nella “tana” protetta di Castel Sant’Angelo. E che dire delle campagne acquisti da lei promosse negli anni Cinquanta e Sessanta ?
Le è di grande aiuto, occorre ammetterlo, Giulio Carlo Argan, docente e sensibile politico, con i suoi saggi suggerimenti. Ma anche i contatti da lei avviati con pittori importanti (vedi ad esempio Giulio Turcato e Afro Basaldella) danno presto i frutti desiderati, assai validi.
Seguono poi donazioni e acquisti, sempre a favore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, realizzati grazie a ben precisi colloqui di lavoro con Modigliani, Pollok, Kandinsky, Caporossi, Fontana Novelli e altri ancora.
Dal 1955 al 1961, i suoi sforzi vengono sostenuti dal vicedirettore Giovanni Carandente, critico di notevole acume e persona assai raffinata. Carandente si rivela di grande apertura internazionale. A fianco della Bucarelli vengono allestite mostre di Kandinsky, Malevich, Modigliani e Pollock, mostre che avranno tra l’altro il merito di favorire l’attenzione dei romani sui pregi dell’arte contemporanea.
Da ultimo ricordiamo come Palma Bucarelli, spentasi nel 1998, abbia avuto il merito di consegnare all’Italia, dopo un lavoro assai estenuante, una vera e propria Galleria d’arte moderna.