di Ugo Perugini ….
Perché Andrea Palladio e la sua idea di architettura hanno avuto un grande successo in America? Uno dei meriti spetta senz’altro a Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti.
Era un appassionato di quella architettura perché rappresentava gli ideali di bellezza e grandiosità che si adattavano perfettamente alle caratteristiche della sua nazione che aveva conquistato da poco l’indipendenza.
Jefferson era un grande estimatore di Palladio, possedeva le edizioni dei suoi “Quattro libri di architettura” (1570), che chiamava la sua “Bibbia”, e che influenzarono profondamente tutti i progetti architettonici che promosse: il Campidoglio, il Virginia State Capitol e l’Academical Village dell’Università della Virginia, oltre a numerosi edifici di istituzioni federali e accademiche a Washington D.C . che sarebbe poi diventata la capitale dello Stato.
Se gli Stati Uniti devono molto a Palladio e al neoclassicismo, anche la Germania nazista e l’Unione Sovietica, furono debitori all’architetto vicentino, anche se bisogna dire che le opere che sono state realizzate spesso mostrano un aspetto freddo, monumentale, esagerato, piuttosto lontano dall’eleganza palladiana. Ma l’idea del Palladio ebbe successo un po’ in tutto il mondo (Inghilterra, architettura coloniale, Cina, Australia, ecc.).
Palladianesimo uguale imperialismo?
Tornando a Jefferson, questa architettura “classica” che ha contaminato molti edifici americani, è stata spesso messa in relazione a contenuti negativi come il colonialismo, l’imperialismo, l’autoritarismo, la schiavitù.
Forse, non si trattava solo di pregiudizi, visto che Jefferson nel 1772 fece costruire la sua casa, in stile palladiano (c’è anche una riproduzione su una moneta, il nichel), nella tenuta di Monticello (vedasi foto in copertina), da un centinaio di schiavi che possedeva. E lui stesso non stimava troppo queste persone che definiva senza problemi “inferiori ai bianchi”. Anche se nel 1806, in netta contraddizione con le sue idee, ebbe modo di ricredersi e denunciò il commercio internazionale degli schiavi come una “violazione dei diritti umani”, emanando in seguito una legge che vietava tali commerci.
Le belle ville che troviamo nel Veneto, al di là di qualsiasi giudizio, sono da vedere. A Vicenza La Rotonda, forse uno dei massimi capolavori del Palladio, Villa Badoer, la Chiesa del Redentore di Venezia. Lo stile di Palladio, la cui creatività era debitrice delle idee architettoniche classiche del romano Vitruvio, è improntato alla purezza, alla semplicità delle forme, nel rispetto dell’armonia delle proporzioni, della simmetria, dell’eleganza, grazie anche all’uso della pietra bianca di Vicenza ricavata dalle montagne intorno alla città.
Solo adesso mi sono accorto che in casa mia il pavimento di una stanza è in palladiana. Dall’opus incertum d’origine romana, la palladiana ha avuto grande successo anche se parte da un’idea molto semplice: scaglie di marmi pregiati posati su una base di cemento, lasciando tra una scaglia e l’altra una fuga di terre, ossidi stucchi poi lucidati per restituire la brillantezza del marmo.
Grazie ancora Andrea Palladio!