di Carlo Radollovich
Dodici minuti di scroscianti applausi hanno sancito il grande successo ottenuto alla Scala dall’opera di Umberto Giordano “Andrea Chénier”, un’opera che mancava al Piermarini da trentadue anni e che ha letteralmente incantato il pubblico.
Una pioggia di fiori e di coriandoli ha inondato il palco, tributando soprattutto un sincero e sentito omaggio corale al maestro Riccardo Chailly, alla coppia Anna Netrebko (soprano dalla voce limpidissima) e Yusif Evyazov (tenore possente e al tempo stesso delicato). Ma uno strameritato applauso è stato pure dedicato al regista Mario Martone e ai nostri Luca Salsi, nel ruolo di Gérard, e Annalisa Stroppa che ha magnificamente impersonato Bersi.
E nel contesto rivoluzionario francese non si é soltanto ammirato la storia d’amore tra la contessa Maddalena e il poeta Chénier (moglie e marito nella realtà quotidiana), ma anche specifici ideali che si andavano affermando in quel periodo nonché il suggestivo argomento riguardante il potere dei nobili di allora che stava inesorabilmente per spegnersi. Tra i cantanti e le comparse presenti sul palco abbiamo ammirato impeccabili costumi settecenteschi, parrucche abilmente modellate e una serie innumerevole di trine e di merletti.
Nel quadro riguardante il Terrore parigino è stato dato risalto con vero spicco ai popolani, ai loro berretti e alle coccarde indossate. Il tutto contornato da uno sventolio di bandiere tricolori con la scritta Liberté, Egalité, Fraternité, che hanno indirettamente ricordato agli spettatori “La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”, avvenuta sotto il governo di Maximilien de Robespierre.
E poi la sovrastante love story tra Maddalena e Chénier che ha provocato intense emozioni, rafforzate a nostro avviso dalla totale assenza di applausi al termine delle più note romanze, come caldamente raccomandato da Riccardo Chailly. Ciò ha reso ancora più penetrante l’interpretazione della coppia, che si è scambiata alla fine un vero e appassionante bacio, tanto da colorare di rosso vivo le labbra già truccate di Yusif Evyazov.
Insomma, le acclamazioni entusiastiche del pubblico e i primi commenti a caldo della critica hanno “sanzionato” un autentico successo dell’opera “Andrea Chénier”, che è tornata finalmente alla Scala con un ritardo quasi esagerato.