La Compagnia Carrozzeria Orfeo ha debuttato al Filodrammatici con “Nuvole barocche”, un lavoro interessante e ricco di stimoli, visti i temi che si vogliono affrontare.
L’epoca in cui è ambientata la vicenda risale agli anni Settanta. Esattamente il 1979, l’anno del rapimento di Fabrizio De André e di Dori Ghezzi. E De André in qualche modo svolge un ruolo importante sia indirettamente, visto che l’opera ha avuto il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André, sia direttamente nella struttura drammaturgica perché si affronta il tema del rapimento e del complesso rapporto tra rapito e rapitore.
In breve, la storia racconta di tre ragazzi che decidono di rapire un bambino. Sono giovani che vivono nella periferia, dove il discrimine tra bene e male è piuttosto labile, dove i sogni il più delle volte finiscono per essere infranti dalla realtà.
Tre giovani che hanno perso il contatto con il mondo reale, trascinati verso ideali astratti (anarchia), o costrettivi dal rifiuto della società (emarginazione) e dal vizio (alcolismo). Tre figure, incapaci di reagire e che hanno perso qualsiasi speranza, anche di riscatto sociale.
Il titolo richiama una canzone di De André “Nuvole barocche” e anche questo è stato un modo per ricordare la figura del cantautore genovese, la sua attenzione nei confronti della diversità e dell’emarginazione, indagando anche sul tema delicato del sequestro e delle sue implicazioni psicologiche.
Buona la prova dei quattro attori in scena, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Luca Stano e Fabrizia Boffelli, che fanno un teatro dinamico, che in certi casi diventa un mix tra parola e movimento, tra frasi e gesti, come un balletto esasperato che sottolinea con efficacia i vari stati d’animo.
Lo spettacolo, che sarà in scena fino al 18 maggio è stato scritto e diretto da Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Luca Stano.
INFO E PRENOTAZIONI Tel. 02.36.72.75.50
Questo il testo della canzone di De André “Nuvole barocche”:
Poi un’altra giornata di luce
poi un altro di questi tramonti
e portali colonne fontane.
Tu mi hai insegnato a vivere
insegnami a partir.
Ma il cielo è tutto rosso
di nuvole barocche
sul fiume che si sciacqua
sotto l’ultimo sole.
E mentre soffio a soffio
le spinge lo scirocco
sussurra un altro invito
che dice di restare.
Poi carezze lusinghe abbandoni
poi quegli occhi di verde dolcezza
mille e una di queste promesse.
Tu mi hai insegnato il sogno
io voglio la realtà.
E mentre soffio a soffio
le spinge lo scirocco
sussurra un altro invito
che dice devi amare
che dice devi amare
Per vedere l’interpretazione di De André, eccovi il link a youtube: