lunedì, Novembre 18, 2024
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NUTRIE IN SOVRANNUMERO

di Carlo Radollovich

La scorsa settimana, su un tratto della Statale del Sempione, verso sera, incrociavo una coppia di roditori che, a prima vista, sembravano enormi pantegane.

Mi avvicinavo, frenando dolcemente, e mi accorgevo che non si trattava di topi poiché risultava mancante la caratteristica coda filiforme priva di peli. In pochi secondi riuscivo a rendermi conto che mi trovavo davanti a due nutrie di notevole lunghezza (forse una quarantina di centimetri ciascuna?) e del peso apparente di circa 5 chili. Inutile aggiungere che l’incontro mi lasciava non soltanto sorpreso, ma anche sgomento.

Giunto a casa, provvedevo subito ad informarmi su questi roditori, presenti in Lombardia in ragguardevole numero e purtroppo assai dannosi. Infatti, costruendo le loro profonde tane, devastano parecchi tratti di argini, canali e campi coltivati.

Il Parlamento aveva a suo tempo approvato un decreto che prevede la “sconfitta” delle nutrie senza ricorrere a speciali autorizzazioni, ma tale normativa si scontra purtroppo con alcuni provvedimenti già programmati nel frattempo da parte delle amministrazioni locali.

In sostanza, si è verificata una rischiosa situazione di stallo che rischia di sospendere quella lotta ai roditori che era già stata approvata da Roma.

Le controversie in atto potrebbero essere superate qualora venissero emanate specifiche ordinanze da parte dei vari sindaci, ma a ciò si contrappone anche la contestazione attuata dagli ambientalisti, i quali si oppongono tra l’altro anche ai tipi di esche che verrebbero impiegati.

Ci si domanda, in attesa che l’intera questione venga chiarita, se alcuni contadini possano commettere l’imprudenza di imbracciare un fucile e cacciare gli animali senza una specifica autorizzazione. Confidiamo a questo riguardo nel loro doveroso senso di responsabilità, pregandoli di voler ancora pazientare per qualche giorno.

Certamente, le singole autorità, considerato l’elevato numero di questi roditori, in costante aumento, eviteranno che possano essere le nutrie ad augurarci presto il buongiorno sull’uscio di casa nostra…

 

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