di Carlo Radollovich
Il tallio è un metallo di colore bianco argenteo, ottenuto dalla raffinazione di metalli pesanti, il quale si presenta talmente tenero e malleabile da poter essere tagliato da un semplice coltello.
Un suo composto, il solfato di tallio, è inodore e insapore e venne usato anni fa come veleno contro formiche e topi. Tuttavia, a causa della sua pericolosità, fu tolto dal commercio.
Rimane in ogni caso la tragica constatazione che si sono verificate tre vittime a Nova e che altre due sono state ricoverate in ospedale.
Si è cercato di ricostruire come l’avvelenamento sia potuto scattare e sono state effettuate parecchie analisi sui residui degli alimenti consumati, alimenti che avrebbero potuto subire una contaminazione a seguito di un inspiegabile errore. Gli inquirenti sono dell’avviso che non si sia trattato di omicidio perché i vari campioni di cibo si sono rivelati del tutto privi di velenosità. Si era infatti ipotizzato in un primo tempo che la mano di un assassino avrebbe potuto inserirsi con il tallio quale “arma del delitto”, ma per ora questa pista sembrerebbe esclusa.
Le due persone ricoverate si erano presentate sabato scorso al pronto soccorso dell’ospedale di Desio richiedendo accertamenti perché il loro malessere si faceva sempre più evidente. Ed ecco gli sconcertanti risultati che sono stati resi noti ieri: si tratta senza alcun dubbio di intossicazione da tallio.
Ma medici, polizia e magistrati non sanno ancora fornire delucidazioni sull’origine di tale intossicazione. Nemmeno gli esami medico-legali sanno fornire certezze.
Si confida, nei prossimi giorni, di districare finalmente questa complicata matassa.