Un tipo di autovelox, battezzato Celeritas Evo 1506, ha “raggranellato” un cospicuo numero di ammende per eccesso di velocità nell’arco di nove mesi, sino al giugno 2023. In effetti, anche all’occhio di un non esperto, le contravvenzioni sembravano…fuori misura.
E un automobilista in particolare, stanco per le sanzioni ricevute, si rivolgeva ad un avvocato per avviare una causa contro la Città metropolitana, contestando l’autovelox posto al chilometro 8,039 sulla strada provinciale 14 Rivoltana, nel territorio di Settala (Milano).
Ed ecco che il Giudice di Pace, dopo le opportune perizie tecniche, decideva di annullare le sanzioni comminate a quell’utente, avendo riscontrato un difetto di taratura, con una differenza di circa sei chilometri orari in più. Ne consegue che, per lo stesso Giudice di Pace, la Città Metropolitana dovrà risarcire l’automobilista, spese legali comprese.
Ma la vertenza non finisce qui. Si decide infatti di effettuare un test con lo stesso mezzo incriminato a quattro velocità (60, 70, 80, 85 km/orari), impiegando anche un telelaser. Ne esce che, nella zona in cui si comminavano multe, scaturisce uno sfasamento che registra sei e anche sette km/orari in più. Da qui l’ammenda che inesorabilmente scattava.
Il Giudice di Pace definisce ben motivate le conclusioni relative al risarcimento da effettuare. Ed è comunque curiosa la presa di posizione della Città metropolitana. Certa che i propri autovelox vengono con scrupolo tarati periodicamente, ha già deciso che ricorrerà in Appello senz’altro.