di Carlo Radollovich
Le molteplici e supplementari misure di sicurezza, a seguito della spaventosa strage di Berlino, sono già scattate nella nostra città e risulteranno particolarmente attive per le feste natalizie e per l’inizio del nuovo anno.
Vi saranno attente protezioni non soltanto per i mercati in generale, per i mercatini di quartiere e per le aree in cui si vorrà festeggiare, ma anche per il concerto di Capodanno che si terrà in Duomo. Auto della Polizia verranno dislocate nei luoghi maggiormente a rischio, senza dimenticare l’uso dei “panettoni” in cemento, posti laddove si intende impedire l’accesso ai camion. Proprio il transito di mezzi pesanti sarà particolarmente tenuto sotto osservazione e ogni circolazione sospetta sarà segnalata con immediatezza. È chiaro che l’arma impropria dei TIR, criminalmente usati contro le folle di Nizza (luglio 2016) e di Berlino, sarà assai presa in considerazione e combattuta. Si pensi che lungo il tragitto San Babila – Castello e l’intera area riguardante i Navigli e la Darsena, sarà addirittura vietata la presenza di mezzi di trasporto pesanti e di furgoni relativi al commercio ambulante.
Ci si affiderà anche a controlli particolarmente rafforzati, che saranno effettuati dalla Polizia Locale unitamente agli ottocento militari dell’esercito presenti in Milano.
E che dire della notte dei grandi festeggiamenti a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno? Saranno vigilate tutte le aree di grande aggregazione e sono già da ora allo studio tutte le necessarie strategie per prevenire atti criminali sulla folla.
Insomma, la soglia d’attenzione è ovunque decisamente alta e tutti quanti noi abbiamo il dovere di segnalare per tempo situazioni sospette.
La profonda ferita lamentata da Berlino incute spavento, diciamo pure terrore, anche presso di noi. Ma è anche vero che non dobbiamo sentirci sotto assedio. Limitare oltre misura le nostre libertà di movimento significherebbe arrenderci ai portatori di morte, subendo quella soffocante coercizione che tutti i cittadini rifiutano. Cautela e prudenza sì, ma non dobbiamo lasciarci vincere dall’oppressione.