di Carlo Radollovich
Un giardino meraviglioso e quasi segreto, veramente incredibile se pensiamo alla sua realizzazione in pieno centro cittadino, appare in tutta la sua bellezza al civico 25 di via Aurelio Saffi.
Qui, mini-sentieri acciottolati, piante secolari, rocce e angoli suggestivi richiamano alla mente deliziosi ritagli di una campagna dal sapore romantico. E se ci rendiamo conto che queste visioni distano solo due passi dal caotico corso Vercelli, le gradevoli realtà ci sembrano ancora più magiche.
Questo scorcio di verde venne realizzato verso il 1880 e, sino ai primi del Novecento, era possibile accedervi direttamente dalla strada. Successivamente, il noto industriale Ettore Conti volle annetterlo alla sede della Società anonima per Imprese Elettriche di cui era presidente, cosicché quella meraviglia di verde scomparve dalla vista dei passanti, con numerose e severe critiche da parte dei cittadini.
Nel 1915, Ettore Conti incaricò il giovane architetto e urbanista Piero Portaluppi di restaurare l’edificio di via Saffi, che si trova in posizione retrostante rispetto al giardino. Portaluppi, sempre in stretto contatto con il Conti, si stava avviando verso una brillante carriera: basti citare, tra l’altro, la realizzazione del padiglione italiano per l’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, i restauri di Santa Maria delle Grazie dopo i bombardamenti subiti dalla chiesa nel corso del secondo conflitto mondiale, la progettazione del Planetario nei giardini di Porta Venezia e decine di altre importanti opere.
Ma, malgrado questo suo superlavoro, Ettore Conti trovò il modo di ordinargli una successiva “rifinitura” dello stabile di via Saffi.
Portaluppi non si fece pregare due volte: decorò la casa e in parte anche il giardino, rifacendo pure la portineria in stile Art Déco. Inoltre, inserì curiose figure geometriche a zig zag nella cancellata che divide il giardino dal garage.
Insomma, una autentica perla cittadina che meriterebbe di essere vista e apprezzata.