Nelle cinque linee milanesi, con impianti che devono frequentemente ricorrere alla manutenzione, il disagio dei cittadini, di fronte a questo stato di cose, si fa spesso sentire. Certo, le promesse relative al futuro delle nostre linee non mancano. Si parla spesso di scale mobili più sicure, nuovi ascensori, più accentuata cura nelle manutenzioni, eccetera. L’ATM si scusa a ripetizione e cita i momenti in cui (ce l’auguriamo davvero) le nostre metro’ riprenderanno a funzionare ottimamente secondo i più moderni criteri.
Ci sono lavori straordinari in ballo, alla cui fine giungeremo in tempi non remoti, che tuttavia necessitano di ottanta milioni di euro. Ma la fiducia non ci abbandona e confidiamo che, per il periodo delle Olimpiadi invernali (2026), gran parte delle lamentele vengano puntualmente riassorbite. Ovviamente le linee più vecchie (citiamo la M1 e la M2) necessitano di interventi urgenti, tanto che, entro fine anno, la Rossa potrà disporre anche di funzionali strutture per disabili.
Tuttavia, anche la Verde necessita di particolari “aggiustamenti” e sarebbe certo che questi possano essere effettuati entro l’inizio del 2026. Non dimentichiamo poi tutti gli interventi, periodicamente programmati, inseriti nella manutenzione ordinaria. Successivamente sarà da considerare anche la riparazione dei guasti temporanei nonché degli imprevisti sempre in agguato.
Nel corso di questa estate si dovrà pure provvedere alla sostituzione dei binari nel tratto Cadorna – Garibaldi della M2 e perciò, sino alla prima decade di settembre, si dovranno chiudere le fermate di Moscova e di Lanza. Da ultimo citiamo la riparazione se non il malfunzionamento dei pezzi più datati. Qui la ricerca delle strutture sostitutive si fa spesso affannosa perché, non essendo più in produzione, necessitano di tempi lunghi per il loro recupero.