Abbiamo incontrato Massimo Polidoro (foto sopra) presso la Centrale dell’Acqua di Milano, che organizza sempre incontri molto interessanti. Era lì per presentare il suo ultimo libro, dal titolo “Geniale”, uscito da Feltrinelli. Un libro nel quale l’autore racconta quello che ha imparato da due personalità come Piero Angela ma soprattutto James Randi. Il primo, scomparso di recente, notissimo divulgatore scientifico, e il secondo, morto nel 2020, illusionista americano, ma anche attento studioso del paranormale, oltreché fautore del pensiero critico.
Quali caratteristiche personali emergono dalla storia che racconta Polidoro, che ha conosciuto entrambi a fondo? Anzitutto la loro grande generosità: hanno in pratica “adottato” questo giovane, appassionato del mistero in ogni sua manifestazione, dandogli la possibilità, anche economica, di approfondire tale ambito, indagando su fenomeni di parapsicologia e aiutandolo a capire perché la gente spesso si lasci ingannare da imbroglioni e ciarlatani.
Altra caratteristica comune ai due personaggi è l’umiltà. Che significa credere nelle proprie capacità ma allo stesso tempo accettare il fatto che nessuno può avere sempre la risposta giusta. Fare, in altre parole, come fa lo scienziato nel suo lavoro. Cioè cercare per principio di trovare ciò che potrebbe smentire idee e convinzioni acquisite. Il che non vuol dire mettere tutto in discussione e immaginare complotti ovunque. Significa dubitare sempre, pronti peraltro a cambiare idea di fronte a prove contrarie.
E’ un libro, questo di Polidoro, interessante perché ci fa entrare nella vita burrascosa ma incredibilmente affascinante di un personaggio come James Randi. E ci consente di vedere cosa succede dietro le quinte degli spettacoli di magia, scoprire i trucchi a cui ricorrono certi sedicenti parapsicologi e ricostruire retroscena che il pubblico in genere ignora. L’Autore è stato sempre molto vicino a Randi, suo allievo ma anche suo stretto collaboratore, e ha potuto apprezzarne anche la grande umanità.
Ma non è solo questo. Il libro di Polidoro è istruttivo e utile, soprattutto per i giovani con i quali, attraverso un linguaggio semplice e accattivante, e con l’uso di aneddoti, esperienze fuori dal comune e storie illuminanti, l’Autore vuole condividere tredici lezioni ricevute da un mago leggendario e che possono fornire, spunti, idee, consigli sull’arte di vivere e pensare.
Ne riportiamo i titoli con l’intento di stimolare la curiosità di chi vorrà leggerlo.
- Buttati senza aspettarti niente. Non si sa mai cosa può accadere.
- Coltiva la tua passione
- Provaci, cos’hai da perdere?
- Rimani umile e riconosci i tuoi limiti
- Cambia prospettiva e cogli le occasioni
- Critica le affermazioni, non le persone
- Sii altruista per il piacere di esserlo
- Impara a fare scelte razionali
- Non disperdere la tua attenzione
- Scopri come individuare le priorità
- Metti ordine fuori e dentro di te
- Persisti di fronte alle difficoltà
- Nutri una curiosità assoluta
Un libro che va letto e scoperto pian piano. Una delle indicazioni che più ci trova d’accordo è l’affermazione che “le più grandi frustrazioni nascono da una mente protesa unicamente a volere qualcosa, a pretendere premi e riconoscimenti, che, quando non arrivano, non possono che creare un inevitabile senso di delusione”. Ecco perché piuttosto è opportuno cambiare prospettiva “manifestando il proprio altruismo senza aspettarsi nulla in cambio”.
Tra i vari consigli, Polidoro insiste sulla necessità di coltivare le proprie passioni, avere fiducia in se stessi, essere se stessi. E una cosa fondamentale: “Continuare a fare domande”. Confucio sosteneva : “Chi fa domande può sembrare sciocco per un minuto. Chi non le fa rimarrà sciocco per tutta la vita!”
E finiamo con una affermazione che ci sentiamo di condividere in pieno, in questi momenti di grande tensione a causa della guerra. “Non bisogna trasformare il dibattito in una guerra ideologica in cui tutto è bianco o nero e da una parte ci sono i buoni e dall’altra i cattivi. L’apertura mentale e la disponibilità al dialogo, anche con chi la pensa in maniera radicalmente diversa da noi, possono fare miracoli”.