di Daniela Ricci
L’arte, sempre in cerca di nuovi spazi, arriva anche all’Hotel Aqua Montis Resort e il ristorante Il Borgo di Rivisondoli, in occasione dell’apertura delle piste da sci del comprensorio Alto Sangro, con i lavori del Maestro Mario Sangiovanni dopo il successo della sua ultima e recente mostra antologica al Pan di Napoli, per raggiungere due importanti obiettivi: quello di garantire alla ricerca contemporanea una nuova popolarità fuori dai normali circuiti e per promuovere soprattutto tra i giovani lo spirito collezionistico.
Particolari di portoni, finestre, persiane, fantasiose sovrastrutture specialmente ripresi dal paesaggio flegreo, sono come scatti di una pellicola scrupolosamente posizionati nell’Hall e nel ristorante dell’Hotel, per documentare la bellezza dei luoghi da lui amati e memorizzati durante le lunghe passeggiate all’alba, raffigurazioni piene di segni e messaggi per far riflettere sulle nostre radici, memorie, tracce, sentimenti ed emozioni. Protagonista delle sue opere il colore, intriso di materia e massa volumetrica per riuscire ad esprimere la maestosità della natura che ci circonda e sovrasta, ma anche per interrogarsi sul senso della vita e del rapporto con il proprio personale limite, naturale o sociale comune ad ognuno di noi, espresso dalla dimensione trascendente-metafisica- dell’umana creatività. Solcate da vampate di colore, alcune opere , ricordano il magma incandescente per far emergere i lati più reconditi e oscuri di quella parte del sé nascosta alla razionalità, alla consapevolezza fino a penetrare l’inconscio. Per riuscire ad analizzare il suo mondo spirituale, la comprensione del reale, Sangiovanni, fa sentire il forte legame con i luoghi che osserva con sensibilità tentando di recuperare il vissuto in una dimensione memoriale attraverso una progressiva riduzione, a volte, del paesaggio in termini essenziali. Con “Un pittore napoletano a Rivisondoli”, titolo della mostra, curata da Daniela Ricci, attraverso circa 60 opere, quasi un’autobiografia per immagini, Sangiovanni, racconta se stesso, di come l’impegno artistico possa diventare soluzione di una vicenda umana che traspare sullo sfondo dell’intera rappresentazione. Le immagini invadono gli spazi espositivi “popolando” quegli anni rivissuti come “foto ricordo”. Parafrasando Gaston Bachelard, il pittore, che vive e lavora a Pozzuoli, scrive: “sono illustrazioni di una fantasticheria”. Segni ripetitivi, archiviati, ripercorrono i supporti pittorici, tantissimi inediti, pieni di segnali come onde energetiche che sembrano aspirare ad una liberazione catartica per farci riflettere sull’instabilità delle cose e la fluidità del mondo. La prima meta delle sue escursioni era Rione Terra dove osservava la grossa mole di pietra i cui profili erano appena visibili nel chiarore dell’alba dove scorgeva fantasmi familiari.”
La coordinazione compositiva delle singole parti della realtà diventa l’insieme nella sua rappresentazione geometrico-figurale. Una pittura caparbiamente figurativa che riconosce le proprie radici nell’Espressionismo tedesco e in quello d’oltreoceano con richiami alle prime opere di Jackson Pollock e alle ultime del miglior Willem De Kooning. I paesaggi di Sangiovanni, portando echi di un primitivismo essenziale riccodi valori, intendono anche sottolineare problematiche sociali e naturali per lottare contro l’ansia che la nostra società dei consumi ci impone per riuscire a scrollarsi di dosso l’angoscia di essere uomo in una società post-industriale che continua ad imporre rapporti falsi e mediocri. Sempre ricca di radici e segreti, la sua pittura, riesce a far sentire il respiro dell’anima dietro la maschera delle persone e delle cose ritratte che l’artista “raccoglie”, attraverso storie quotidiane intrigate dall’influenza di poeti e scrittori come Rainer Maria Rilke, Stephen Mallarmè, Arthur Rimbaud e Charles Baudelaire. Si è dato spazio all’arte in un pot-pourri di sentimenti e speranza di rinnovamento. La struttura alberghiera, infatti si presta ai momenti di festa, e lo farà con un calendario cadenzato in tutti i periodi dell’anno, grazie alle sale dedicate ai grandi eventi e un ristorante aperto anche al pubblico esterno, per una riflessione importante sul ruolo attivo dell’arte e dei modi della sua fruizione. E che tra l’altro, in sinergia con il comune di Rivisondoli, pensa che gli eventi d’arte possano essere beneauguranti per la nascita di questa nuova realtà, che per l’occasione apre la stagione invernale ricca di neve per gli appassionati dello sci, con il nuovissimo centro benessere all’avanguardia attrezzato con docce termali, sauna, bagno turco e trattamenti relax e tre piscine di diverse temperature, all’interno e all’esterno, che faranno vivere agli ospiti il piacere curativo dell’acqua, elemento primordiale da cui ha origine la vita in ogni momento dell’anno , per offrire, un servizio di qualità nel delizioso e accogliente paese abruzzese che la ospita, preparandosi così all’inizio di una stagione ricca di convegni, eventi e attività congressuali. La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2016.