di Antonio Barbalinardo
Giovedì 3 ottobre scorso, nell’ambito delle attività dei “Giovedì Culturali”, organizzati dall’Istituto Comprensivo Statale Via Pareto, dalla Biblioteca di Quartiere di via Sapri 50 e con il patrocinio del Consolato Generale del Sudafrica di Milano, presso l’Auditorium del plesso scolastico “Emilio Alessandrini” di Via Sapri 50, c’è stata la presentazione del libro “Mandela dall’ombra del patibolo alla luce della Giustizia” di Roberto Scevola.
Il professore Roberto Scevola, docente di Diritto Romano all’Università di Padova, aveva già partecipato agli eventi dei “Giovedì Culturali” poiché in precedenza aveva presentato il libro “Norimberga – Il male sotto accusa”.
Alla presentazione del nuovo libro ha partecipato quale ospite d’onore la Console Generale del Sudafrica, dottoressa Ms Titi Nxumalo, accompagnata dalla dottoressa Ilaria Casati Assistente della Console Generale, che ha dato un importante contributo parlando del grande Nelson Mandela conosciuto anche come “Madiba”, il combattente per la libertà e l’attento uomo che ha saputo rinunciare alle cariche pubbliche.
Ha coordinato la presentazione Gian Piero Scevola, giornalista e responsabile della Biblioteca di Quartiere, a cui è seguito l’inno nazionale del Sudafrica suonato al pianoforte dal giovane pianista Francesco Gustavo Vailati, già alunno dell’istituto scolastico “Emilio Alessandrini”.
È seguito l’intervento da parte della console Generale Ms Titi Nxumalo che è stata affiancata dall’interprete la studentessa universitaria Emanuela Còsina, che ha tradotto quanto riferito dalla Console.
Ha fatto gli onori di casa alla presentazione il dirigente Scolastico professor Angelo Lucio Rossi, ringraziando la Console e tutti i partecipanti.
Il professor Roberto Scevola ha riferito diversi particolari della figura di Nelson Mandela: è nota la sua particolare storia di uomo di colore che non avrebbe mai immaginato quello che è stato tutto il suo percorso di vita fino a diventare presidente del Sudafrica. Classe 1918, appartenente ad una tribù di etnia Xhosa, il suo nome in lingua Xhosa, Rolihlahla aveva un significato quale “attaccabrighe”, ma nella sua vita si è invece dimostrato essere diverso ovvero un uomo alla ricerca del dialogo, del confronto e del benessere dei popoli di ogni colore, razza ed etnia per il raggiungimento della pace. Mandela in seguito fu chiamato Nelson quando frequentò il collegio coloniale britannico, il nuovo nome le fu dato da un insegnante, che sceglieva nomi inglesi per i ragazzi sudafricani, nomi più semplici da pronunciare, al posto dei loro nomi originali tribali.
Da giovane più volte incarcerato per la sua resistenza al regime segregazionista sudafricano e dopo diversi arresti e prigionie fu liberato soltanto nel 1990 e nel 1994 fu eletto Presidente del Sudafrica.
La particolarità del personaggio di Nelson Mandella fu che per il suo impegno e notorietà poteva svolgere il ruolo da Presidente quasi a vita, ma lui cinque anni dopo nel 1999 si ritirò rinunciando a ogni carica pubblica pur non rinunciando al suo impegno a carattere sociale, per il bene comune, quale instancabile uomo nella ricerca della pace che ha portato avanti oltre i confini del Sudafrica.
Dopo un lungo impegno umanitario, Nelson Mandela morì a Johannesburg il 5 dicembre 2013.
Alla fine della presentazione è emersa uno spaccato nuovo di quello che è stata la vita di Mandela, un uomo molto sensibile che per ampliare la sua conoscenza ha studiato le differenti religioni prendendo da queste i valori essenziali, lui era e si sentiva un uomo libero che ha saputo interpretare la sua vita come missione. Inoltre è emerso anche che Nelson Mandela non era un comunista come lo intendiamo noi occidentali ma un comunista nel senso più puro poiché lui si è ispirato come pensiero umanitario alle diverse filosofie.
A conclusione della presentazione, la console Ms Titi Nxumalo ha risposto alle domande del pubblico e ha riferito che per aiutare veramente il popolo dell’Africa, lo si può fare solo con l’impegno di nuovi investimenti poiché le risorse lì ci sono, ma vanno meglio gestite, coordinate e sviluppate, concludendo il suo intervento ha ringraziato gli organizzatori e i partecipanti per l’accoglienza riservatagli.