venerdì, Ottobre 18, 2024
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Malattia Renale Cronica…

…Verso la cura ottimale sognando un mondo senza dialisi. Al via il 65° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (SIN)

…SIN e Ministero della Salute insieme per un PPDTA (Percorso Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale) della Malattia Renale Cronica (MRC), patologia che rappresenta una priorità per la salute pubblica per rilevanza epidemiologica, gravità, peso assistenziale ed economico. Novità terapeutiche per rallentare la progressione del danno renale, verso una cura della MRC. Nuove opportunità di salute, tra sfide e prospettive aperte dallo xenotrapianto, e capisaldi della nefrologia italiana nella gestione dei pazienti nefropatici, con particolare attenzione al delicato equilibrio danno renale e gravidanza. E, ancora, dialisi peritoneale ed emodialisi a confronto: tutte le risposte nel report ALTEMS. Queste alcune delle novità presentate oggi in apertura del 65° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia, in programma dal 16 al 19 ottobre a Riccione.

Il Documento di indirizzo rappresenta una svolta epocale che ha tra gli obiettivi fondamentali la prevenzione e la diagnosi precoce della MRC, così come l’ottimizzazione della presa in carico dei pazienti. Il PPDTA si concretizza nella definizione di un percorso volto a ottimizzare presa in carico, assistenza e accesso alle cure dei pazienti nefropatici, ponendo particolare attenzione alla prevenzione primaria e secondaria, per ridurre il rischio di diagnosi tardive e l’incidenza delle complicanze della MRC, così come il ricorso al trattamento sostitutivo. Tra gli obiettivi primari, inoltre, quello di educare le persone a corretti stili di vita e i pazienti all’aderenza terapeutica, per rallentare l’ingresso in dialisi.

La Malattia Renale Cronica, ovvero la perdita progressiva della funzionalità renale, è in costante aumento in Italia soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione generale e dell’aumentata prevalenza di condizioni patologiche caratterizzate da un elevato rischio di manifestare danno renale, tra le quali: diabete mellito di tipo II, sindrome metabolica, ipertensione arteriosa, obesità, scompenso cardiaco, e di patologie che richiedono uso di mezzi di contrasto nefrotossici.

La Malattia Renale Cronica, asintomatica fino alle fasi avanzate di malattia, oggi riguarda circa il 10% della popolazione italiana, ossia 5 milioni di persone; un numero che continua ad aumentare. Per questo è fondamentale investire su prevenzione e diagnosi precoci attraverso la ricerca attiva di quei pazienti particolarmente esposti al rischio: scompensati, diabetici, obesi e ipertesi in prima battuta. Un Documento di Indirizzo per ottimizzare i percorsi diagnostico-terapeutici è dunque fondamentale per invertire la rotta che, a oggi, vede la MRC posizionarsi al terzo posto tra le cause di morte per velocità di incremento negli anni e che si stima diventerà nel 2040 la quinta causa di morte al mondo, con i decessi in aumento da 1.2 milioni nel 2016 a 3.1 milioni nel 2040. Per questo ci auguriamo che il Documento sia recepito e attuato velocemente a livello regionale”. È quanto auspica Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di Nefrologia.

Con questa premessa si apre l’annuale Congresso della Società Italiana di Nefrologia che ripercorre le principali novità e le prospettive che si delineano per pazienti, caregiver e popolazione generale.

Gli enormi passi avanti in termini di ricerca scientifica e innovazione si traducono in una inarrestabile rivoluzione terapeutica e digitale che prosegue già da qualche anno, con nuovi farmaci in grado di rallentare la malattia renale e l’ingresso in dialisi di oltre dieci anni e, auspicabilmente, arrestarne la progressione. “Uno scenario impensabile fino a 4 o 5 anni fa che oggi vediamo delinearsi concretamente e che ci consente di guardare con ottimismo alla possibilità di curare in maniera efficace e sicura una malattia che riuscivamo soltanto a trattare in maniera parziale”, prosegue Bianchi.

Tra le ultime novità terapeutiche in nefrologia, la recente rimborsabilità del nuovo antagonista recettoriale non-steroideo dell’aldosterone, Finerenone, e le ultime evidenze sugli effetti nefroprotettivi della semaglutide, agonista recettoriale del GLP1. Il Finerenone si affianca agli inibitori degli SGLT2 nel favorire la nefroprotezione nel paziente diabetico con meccanismi complementari a quelli degli SGLT2-I. Dallo studio FLOW, presentato quest’anno al congresso europeo della Società Europea di Nefrologia e pubblicato in contemporanea sul NEJM[1], sono emersi risultati estremamente promettenti in termini di rallentamento di progressione della MRC con la semaglutide che aprono alla possibilità di una cura nella malattia renale diabetica. Da menzionare anche empagliflozin che da poco affianca il dapagliflozin nella rimborsabilità per l’indicazione della nefropatia cronica senza diabete. Tutti questi farmaci sono quindi diretti all’obiettivo di avere sempre meno pazienti in fase evoluta di malattia. Gli avanzamenti in termini farmacologici riguardano inoltre malattie rare – a minore prevalenza ma altrettanto impattanti – sia geneticamente determinate sia dovute a un disfunzionamento del sistema immunitario, quali il Lupus Eritematoso Sistemico (LES), la malattia di Fabry e le glomerulonefriti.

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