di Ugo Perugini . . .
Non possiamo negarlo. Il ritmo della bossa nova e la creatività del jazz mixati con grazia, intelligenza e armonia hanno il potere di affascinare chiunque. Ritmi leggeri, ammiccanti, seducenti, creati per sognare paesaggi magnifici, spiagge assolate, ambienti eleganti.
Ognuno ci può vedere qualcosa che gli piace. Questa ibridazione, bossa e jazz, forse nasce dall’incontro tra João Gilberto e Stan Getz nei primi anni Sessanta. Comunque sia, fu un cocktail riuscitissimo e che ha trovato molti ed eccezionali seguaci. Tra questi, forse una delle più importanti è Mafalda Minnozzi.
Per lei cantare è un bisogno fisico, un’esigenza interiore che non può essere soffocata e deve esprimersi con i colori della musica. Mafalda nasce in Italia, le piacciono Edith Piaf, Frank Sinatra, Nat King Cole, Caterina Valente. Esordisce in tivù nella trasmissione “Uno Mattina” e nel 1996 decide di partire per il Brasile, più precisamente Rio de Janeiro, grazie a un contratto discografico che prevede l’incisione di tre dischi e una lunga tournée.
Il pubblico carioca viene colpito dal suo stile, la ammira e la adotta subito. E si tratta di un amore ricambiato. Un amore che dura da 25 anni. A partire dal 1998, infatti, Mafalda addirittura si trasferisce qui. Qui si innamora e si sposa con il manager Marco Bisconti, fondando l’etichetta MAMA. Il Brasile ne riconosce le capacità interpretative e il Governo federale l’ha inserita nell’elenco ufficiale delle 500 personalità più rappresentative del Paese.
Ma la sua è una fama internazionale perché ovunque vada nel mondo con i suoi concerti viene apprezzata: Germania, Grecia, Malta, Francia, Perù, Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Portogallo, Stati Uniti.
Quali sono le caratteristiche di questa cantante? La sua grande tecnica vocale, la sua spiccata personalità artistica, il suo carisma, la sua raffinatezza interpretativa, ma soprattutto l’anima “soulful” della cantante, piena di sentimento e passione, che risalta anche grazie agli eccellenti arrangiamenti dal forte impatto emozionale: peculiarità che, da sempre, caratterizzano la brillante carriera internazionale e multiculturale di Mafalda.
Debbie Burke, scrittrice, editorialista e grande appassionata di jazz, così definisce il suo lavoro:” Ogni sua interpretazione è profonda e sensibile. Questo è il jazz di cui innamorarsi, il volo libero di un uccello in un grande cielo”.
Ma Mafalda non dimentica la sua terra, l’Italia, e da venerdì 5 febbraio ha lanciato Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz (Deluxe Special Edition), il suo nuovo album, licenziato dall’etichetta MAMA Prod. Art. In questo disco, che consta di quindici brani, figurano nomi altisonanti della scena jazzistica mondiale.
Infatti, questa nuova produzione discografica, oltre a rappresentare un omaggio ad alcuni eccezionali compositori brasiliani meno noti in ambito jazzistico, è un vero e proprio tributo ad Antonio Carlos Jobim e indirettamente al grande João Gilberto. Un album che merita.
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