di Carlo Radollovich
Molti lettori ricorderanno di aver letto che la statua della nostra Madonnina, in rame dorato, opera dello scultore Giuseppe Perego e dell’orafo Giuseppe Bini, venne posata sulla guglia maggiore del Duomo nel dicembre del 1774.
Una tradizione milanese, che a partire dal XX secolo veniva costantemente ricordata, si basava sull’osservanza di uno specifico e ben precisato limite: non superare in altezza, nelle costruzioni cittadine, i 108,50 metri della nostra cattedrale.
Infatti, ne fecero le spese dapprima la torre Branca (progettata da Cesare Chiodi e Gio Ponti e realizzata nel 1933) e successivamente la torre Velasca (progettata con la collaborazione dell’ingegner Arturo Danusso ed eretta tra il 1956 e il 1957), alle quali fu imposto uno stop non proprio inatteso: la corsa verso il cielo doveva arrestarsi rispettivamente a 108 e a 106 metri.
Tuttavia, la consuetudine si modificò quando il cardinale Montini, nel 1960, autorizzò il trasporto di una copia della Madonnina, per la verità più piccola rispetto all’originale, sul tetto del Pirellone a 127 metri, affinché da lassù potesse vegliare sui milanesi. Alla cerimonia non venne dato alcun risalto e quasi passò sotto silenzio.
Ma, il 31 gennaio del 2010, un’altra copia della Madonnina, con la benedizione coram populo del cardinale Tettamanzi, spiccò un volo ancora più in alto, posandosi sul tetto del palazzo Lombardia, sede della Regione, a 161 metri dal suolo.
E ora, ecco il realizzarsi un autentico record: una copia della prestigiosa statua, opera della Fonderia Del Giudice di Nola, alta 1 metro e 50 per 145 chili di peso, viene collocata a 207 metri sul tetto della torre Isozaki, soprannominata “il Dritto”, progettata dal giapponese Arata Isozaki e dall’italiano Andrea Maffei.
La benedizione alla statua dell’Assunta viene impartita dal vicario episcopale Carlo Faccendini, tra la viva emozione dei presenti. E’ seguito un concerto della Filarmonica della Scala, alla presenza dei vertici di Allianz (infatti, nel 2017, la torre Isozaki, da molti già battezzata “torre Allianz”, verrà abitata da circa tremila collaboratori di questo ben noto Gruppo). Infine, tra funzionari di Assolombarda e Confindustria, notati tra vari rinfreschi, ha fatto la propria apparizione il ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi.