venerdì, Novembre 22, 2024
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Lublino, la città della Polonia che sorprende

Una combinazione unica di storia, cultura, natura e tradizioni. Capoluogo della Regione Lubelskie…

…offre un’esperienza di viaggio autentica in una zona della Polonia non ancora battuta dal turismo di massa, ma con un’ampia varietà di motivi ed ispirazioni per essere visitata, dai borghi pittoreschi ai sentieri escursionistici incontaminati.

Un ricco patrimonio storico e culturale, musei, monumenti e siti archeologici da visitare, paesaggi pittoreschi da ammirare a perdita d’occhio, dove la protagonista è la natura incontaminata, oltre a borghi caratteristici e la gastronomia ricca di sapori e tradizioni, con piatti deliziosi da provare. Queste sono solo alcune delle peculiarità che contraddistinguono Lublino e la Regione Lubelskie, di cui è capoluogo, e se ancora non avete pensato alle vostre prossime vacanze, questa è sicuramente una delle mete che potrebbe fare al caso vostro, perché ancora poco conosciuta dal turismo di massa e perché preserva una forte identità polacca.

Lublino

Cominciando la visita da questa città posta nella Polonia orientale, ci si rende subito conto del suo passato di crocevia di culture, una terra di incontro tra l’Oriente e l’Occidente, dove ancora si percepiscono le ferite del suo trascorso, ma anche punto di riferimento della storia polacca (qui venne firmata l’unione polacco-lituana nel 1569). Oggi passeggiando per le sue vie colorate, le tracce delle numerose culture che hanno abitato questa zona della Polonia (ndr. non a caso, il claim di Lublino è ‘lasciati ispirare’) si scorgono nella Città Vecchia, uno dei borghi medievali meglio conservati d’Europa, a cui si accede oltrepassando la Porta di Cracovia e dove, calpestando strade acciottolate, spiccano palazzi rinascimentali, torri e tantissime chiese.

Proprio sotto la Città Vecchia si snoda un suggestivo percorso sotterraneo che, partendo dall’edificio neoclassico del municipio nella piazza del mercato, vi porta indietro nel tempo, attraverso le antiche cantine dei mercanti e le enoteche dell’epoca in cui la città era un importante punto di transito.

Procedendo in direzione opposta, si imbocca via Krakowskie Przedmiescie, la meta preferita degli incontri e del divertimento per gli abitanti della città e per i turisti, con numerosi caffè, taverne artistiche e ristoranti, mentre se desiderate avere una veduta a 360° dello stare miasto e ammirarne la bellezza architettonica, vi conviene salire sulla Torre della Trinità – in stile neogotico, oggi sede del Museo Arcidiocesano – o in alternativa, visitando il Castello di Lublino, in cima al torrione circolare di mattoni. È proprio in questo imponente castello, risalente al XII secolo (e ricostruito in stile neogotico nel 1828) e un tempo residenza reale e sede del parlamento polacco, che venne firmata l’unione con la Lituania; oggi ospita il Museo di Lublino, con una vasta collezione di reperti archeologici, opere d’arte e oggetti d’epoca e la Cappella della Santa Trinità.

In ricordo delle atrocità dell’Olocausto, il Museo di Majdanek conserva la memoria del campo di concentramento nazista di Majdanek, appunto, uno dei più grandi della Polonia, per comprendere a fondo il ruolo di Lublino nella storia polacca.

Per un po’ di relax, non mancano gli spazi verdi, come il Giardino Botanico dell’Università Maria Curie Sklodowska che ospita oltre 6.000 specie di alberi, arbusti, tipi d’erbe e piante da serra provenienti da tutte le zone climatiche del mondo.

La Regione Lubelskie

Se Lublino offre tante ispirazioni, anche la Regione Lubelskie presenta diversi stimoli, per chi cerca un viaggio alternativo, ricco di storia, cultura, natura e sapori autentici. Per un’esperienza polacca fuori dai sentieri battuti, merita di essere visitata – nei dintorni di Lublino – Zamosc. Attraversando distese di campi coltivati a luppolo in direzione sud, si raggiunge questa città rinascimentale, il cui centro storico e i resti della fortezza sono stati inseriti nella lista del Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1992, come un esempio di ‘città ideale’ proprio come voleva il suo fondatore, Jan Zamoyski, che commissionò la costruzione all’architetto padovano Bernardo Morando. Ciò che affascina e incanta i visitatori sono la Piazza del Mercato Principale con le stupende case armene ed il palazzo municipale, abbellito da una scalinata ampia in stile classico, la cattedrale, la Piazza del sale, la Piazza dell’acqua, la sinagoga e il quartiere ebraico, che mostrano l’apertura della città a tutte le razze e religioni (come da desirata del fondatore).

Allontanandosi di pochi chilometri, si raggiungere il Parco Nazionale Roztocze, uno dei parchi nazionali più selvosi in Polonia in quanto ricoperto per il 94% da boschi, habitat naturale di diverse specie di animali e piante, con percorsi naturalistici, sentieri escursionistici e piste ciclabili che consentono ai visitatori di vivere la natura in prima persona, di osservarla da vicino e vedere i konik, una razza di pony semi-selvaggia originaria proprio della Polonia.

Seguendo il corso del fiume Vistola in direzione occidentale, ci si imbatte in due cittadine poste l’una sulla sponda opposta del fiume: Janowiec, custode dei resti di un affascinante castello rinascimentale e Kazimierz Dolny, una città affascinante conosciuta per le sue pittoresche stradine, gli edifici storici della piazza del mercato e non a caso molto amata da pittori e scrittori perché le colline di pietra calcarea che la circondano riflettono i raggi del sole creando con l’architettura una naturale opera d’arte.

Una ricca tradizione gastronomica

Le numerose influenze di diverse etnie che per secoli hanno popolato questa regione dell’est della Polonia (ndr. oggi è la regione con più prodotti IGP, DOP e tradizionali di tutta la Polonia), hanno certamente dato vita ad una ricca tradizione culinaria che vede mescolarsi le diverse culture, in particolar modo quella ebraica. A farla da padrone, sin dai tempi del Medioevo, sono i prodotti di panetteria, primo fra tutti il cebularz lubelski IGP, una focaccia tonda con cipolla a dadini e semi di papavero (tipicamente usati nella cucina ebraica) – a cui è dedicato un museo per conoscerne la storia e partecipare alla preparazione stessa, ma anche il kogut kazimierski, ovvero una pagnotta a forma di gallo, tipica della città di Kazimierz Dolny.

Tra le altre specialità di questa zona, il forszmak (una specie di gulash di origine ebraica), i piatti a base di grano saraceno – uno dei principali prodotti locali – come il miele, i ravioli di Bilgoraj (una sorta di sformato ripieno) o il gryczak janowski, gli immancabili pierogi, la trippa di Zamosc, e diversi prodotti regionali a base di frutta che qui viene prodotta in grande quantità, come ribes, lamponi, fragole e tantissime mele con cui si realizza la torta di mele szarlotka jozefowka, il liquore di mele, il sidro e altre varietà di miele ai frutti.

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