di Stefania Bortolotti
Non solo spiagge bianchissime e acque turchesi, dove basta immergersi anche di pochi metri per scoprire un mondo pieno di sorprese. La natura esuberante di quest’isola, nel mare Caraibico, può vantare anche il volto “verde” degli alberi “divi-divi” e di straordinari cactus.
Mare, musica, profumi, tradizioni, folclore e natura selvaggia. Questa è Aruba, una dipendenza olandese nell’America centrale, situata a circa 25 km. a nord dalla costa venezuelana, un “fazzoletto” di terra lungo trenta chilometri e largo nove. Un’isola di circa 110.000 abitanti di ben 96 nazionalità diverse, che seduce e che non si dimentica per i colori e la natura mozzafiato. Scoperta nel 1499 dallo spagnolo Alonso de Ojeda, l’origine del nome dell’isola deriva da “Oro Hubo” (c’era l’oro), da qui Aruba che vuol dire “Oro Rosso”. Suggestive le rovine delle miniere d’oro che si trovano a Bushiribana e Balashi dove se ne possono ammirare i loro resti.
L’Olanda nei Tropici
Ultimo avamposto dei Paesi Bassi nei Caraibi, rispetto alle consorelle, con le quali forma – come lo chiamano gli habitué – l’arcipelago “ABC” (Aruba, Bonaire, Curacao); questa isola, grazie ad uno statuto speciale, gode di una maggior indipendenza dall’Olanda e usa anche una propria valuta: il fiorino arubano. Ma l’impronta olandese in quest’isola è ancora ben visibile. Oranjestad, la capitale, è una cittadina raccolta e graziosa, dalle tipiche architetture in stile coloniale olandese e dipinta con colori sgargianti con influenze ispaniche come lungo Whilhelminastraat. Fort Zoutman è uno dei più antichi edifici dell’isola (1798) all’interno del quale si trova il Museo Storico dove ripercorrere la storia di Aruba.
L’effetto cartolina delle spiagge da sogno
L’attrazione maggiore sono le spiagge della costa occidentale e meridionale, sempre accarezzate da una leggera brezza marina (gli alisei), di un’intatta bellezza e riparate dalle forti correnti dell’oceano Atlantico (mentre i litorali nordici e orientali mancano di questa protezione). Palm Beach e Eagle Beach, sulle quali si concentrano Grand Hotel, glamour Resort e Casinò, vantano spiagge immacolate lunghe chilometri, con sabbia bianca fine come talco e acque trasparenti e cristalline dai colori e sfumature bellissimi: si passa dal verde smeraldo all’azzurro; non a caso sono considerate tra le più attraenti dei Caraibi e anche la gioia per i velisti e gli amanti delle immersioni. Coco Beach e Baby Beach, una spiaggia a forma di mezza luna, si trovano sul versante opposto (San Nicolas). Il bianco della sabbia e il turchese della laguna mutano di continuo sotto il moto perpetuo delle onde. Il clima è secco e la temperatura si mantiene costante (circa 28 °C) per tutto l’anno. Grazie agli alisei, che soffiano in modo costante, gli alberi, che nell’isola chiamano “divi-divi”, sono piegati in forme contorte da farli assomigliare a giganteschi bonsai, con le iguane che vi si mimetizzano. E, sempre a proposito di alisei, che in alcuni periodi dell’anno soffiano ad una velocità di 27 nodi orari, fanno di Aruba uno dei migliori “spot” dei Caraibi per la pratica del windsurf. Diversamente dal resto dei Caraibi, Aruba è al di fuori della fascia battuta dagli uragani.
Non solo mare nell’isola più conosciuta delle Antille Olandesi
Al centro dell’isola si erge il monte Hooiberg (“montagna di fieno”, 167 metri, singolare cono vulcanico dove sono visibili pitture rupestri degli indigeni arawak) e il monte Jamanota (188 metri) che è il punto più alto sull’isola e quindi visibile da tutta Aruba. Qui capre e asini vagano liberi sulla montagna. E poi? Tra le “tappe storiche” da non mancare ci sono la pittoresca Cappella di Alto Vista, eretta nella prima metà del XVIII secolo, domina il mare e trasmette tranquillità e la chiesa di Santa Ana (cattolica romana) nel villaggio di Noord. Non lontana dal centro di Oranjestad, la chiesa ha un prezioso altare di quercia scolpito a mano. A Bubali, verso l’estremità settentrionale dell’isola, di fronte ad un vecchio mulino a vento trasformato in ristorante, si trova il “Bird Sanctuary”, il santuario degli uccelli.
Il “Lighthouse California”, un imponente faro bianco di 32 metri, indica l’inizio della costa nord e qui il paesaggio dell’entroterra, da percorrere in fuoristrada, è completamente diverso, rispetto all’altro litorale. Se la costa meridionale è una lunghissima sequenza di spiagge dorate, quella settentrionale è alta e frastagliata: solo vegetazione selvaggia e scogli neri di origine vulcanica. Ogni angolo riserva sorprese. Percorrendo la strada all’interno, in uno scenario quasi surreale, dell’Arikok National Park, fatto di formazioni rocciose insolite, rari e insoliti cactus giganti, piante di aloe, resti di insediamenti indiani, segni dell’antica cultura Arawak – si arriva al “Natural Bridge”. A metà della costa nord, c’è un arco di terra lungo oltre trenta metri e che si innalza per quasi dieci metri sopra le onde. Le onde che si abbattono con violenza sugli scogli di origine vulcanica raggiungono altezze impressionanti al punto di suscitare un po’ di inquietudine, ma allo stesso tempo, i panorami del mare sono indimenticabili.
Magico tramonto
Completa il tour di Aruba una gita in catamarano, il mezzo ideale per scoprire le meraviglie dell’isola. Il mare sotto la chiglia cambia colore metro dopo metro, dal blu al verde giada, al turchese, trasmettendo i riflessi del mondo sottostante, mutevole, variopinto e così vicino da dare il batticuore. Se la visione dalla barca è spettacolare, non lo è da meno in immersione. Al piacere di un bagno stupendo nel mare temperato, si aggiunge la vista di splendidi e multicolori pesci tropicali di varie dimensioni che pullulano nel mar dei Caraibi, come il pappagallo blu dalle scaglie di un azzurro abbagliante e che quasi si riesce a toccare… Dal catamarano si ammira il sole che scompare nel mare, un orizzonte che si tinge d’oro accarezzando le acque e la sabbia. Questo spettacolo della natura, assieme ai sorrisi della gente – allegra e spontanea, frutto di un’affascinante mescolanza razziale – e che danno il benvenuto con un “Bon Bini Aruba” (proprio come il timbro che si riceve sul passaporto all’arrivo alla dogana) in papiamento – una “lingua” ritmata e melodica, un mix di spagnolo, olandese, portoghese, indiano, francese e inglese – rende il soggiorno ad Aruba l’immagine della vacanza da sogno.
Sarà per tutto questo che Aruba, la “perla” delle Piccole Antille, è “One happy Island”, lo slogan che appare in tutte le targhe automobilistiche dell’isola?
Curiosando qua e la…
Ogni giovedì sera, a Fort Zoutman, c’è il “Bon Bini Festival. All’interno del cortile, tra canti e danze si celebra la cultura e la storia di Aruba.
Nel centro di Oranjestad, nel Museo Archeologico (www.namaruba.org), si possono ammirare i cimeli e i manufatti dell’epoca pre-ceramica risalenti al 2500 a.C.
La rinomata acqua di Aruba viene distillata nel secondo impianto di dissalazione di acqua di mare più grande del mondo (il primo è in Israele). Sgorga direttamente dal rubinetto e viene anche imbottigliata.
De Palm Island è “l’isola del divertimento” all-inclusive che si raggiunge in pochi minuti di barca. Un’alternativa piacevole per trascorrere una giornata diversa.
La Grande Parade si svolge la domenica precedente il Martedì grasso. Iniziate a metà gennaio, le celebrazioni del Carnevale culminano con una stravagante sfilata di carri decorati e competizioni di canto e di danza.
L’aereoporto internazionale si chiama Queen Beatrix. Prende il nome dalla principessa Beatrice d’Olanda, la regina ormai in pensione ed ex capo di stato di Aruba.
Come arrivare
Dall’Italia fino ad Amsterdam, poi con la KLM, l’ottima compagnia di bandiera olandese, direttamente ad Aruba. Quando in Italia c’è l’ora solare, il fuso orario è di meno cinque ore; quando vige l’ora legale, è di meno sei ore.
Dove dormire
Paradiso delle vacanze, ad Aruba – in scenari da favola – ci sono Hotel e Resort straordinari diversi per stile ed eleganza e che variano nella gestione, nella filosofia, nei prezzi e nel servizio.
Manchebo Beach Resort & Spa –– www.manchebo.com
Su un tratto di spiaggia molto tranquilla e che prende il nome di un capo Arawak, il Manchebo è un Resort di charm caraibico con piscina e giardino lussureggiante. Perfetto “mix” di lusso e di semplicità, questa raccolta struttura – su palazzine a due piani – è affacciata su un curatissimo giardino che digrada verso il mare e la spiaggia. A contatto con la natura (qui le tartarughe marine vengono a deporre le uova), l’atmosfera caraibica è raffinata, ma casual. La reception è “aperta” e ingentilita dal mormorio di fontanelle. Le 72 camere, tutte con balcone, oppure con veranda, danno sulla rigogliosa vegetazione del giardino, sono sobriamente arredate e dispongono di letti molto comodi. Per una serata romantica, c’è l’ottimo e raffinato “French Steakhouse”, il ristorante specializzato nella cucina francese. Grande cura è riservata alla prima colazione che è ottima, varia e ricca da gustare ai bordi della piscina tra cinguettanti uccellini e iguane che passeggiano indisturbate. La Spa, in un angolo sulla spiaggia, è arredata in stile balinese ed offre il meglio per farsi coccolare. Il vento e i raggi del sole contribuiscono a creare una sensazione di benessere… Uno spazio dedicato alla bellezza e alla “remise en forme” da riconquistare – insieme alla vacanza – attraverso i trattamenti proposti.
Talk of the Town Hotel & Beach Club – www.talkofthetown.com
Intimo e invitante, una struttura a misura d’uomo molto piacevole e abbastanza lontana dalle altre costruzioni. L’hotel è situato in una posizione strategica: tra l’aeroporto e il centro di Oranjestad. Il giardino con palme, piscina e vasche calde da idromassaggio. Il luogo ideale per un dolce far niente tra variopinte specie di uccellini oziando sulle comode poltrone-lettino. Non è sul mare, ma le spiagge tra le più invitanti per cui Aruba va famosa, sono vicine e raggiungibili a piedi. Le 62 camere e suite, arredate con cura, sono accoglienti, romantiche e affacciano sul giardino. L’atmosfera informale è la caratteristica di questo complesso frequentato anche da famiglie con bambini. Dulcis in fundo, la colazione del mattino è un momento molto gradevole per iniziare in modo goloso la giornata.
Dove mangiare
Alberghi e Resort ad Aruba sono in genere dotati di ottimi ristoranti e buffet. Ma vale la pena di interrompere il tran tran della vita da spiaggia per avventurarsi alla scoperta di piatti tipici e spesso insoliti del posto. Dove assaggiarli?
Old Conucu House Restaurant – www.theoldconucuhouse.com
Ci si accomoda in un casale ristrutturato che si ispira alle vecchie fattorie dell’isola. Nel locale, ricco di attrezzi, foto e cimeli d’epoca, si gustano le “ricette segrete” dell’autentica tradizione culinaria arubiana, come lo stufato di capra. Buona la scelta dei vini. C’è anche un menu per bambini.
Hostaria Da Vittorio – www.hostariavittorio.com
Con oltre 45 anni di esperienza, il Master Chef Vittorio Muscariello propone, oltre alla pizza, i piatti ispirati alle tradizioni regionali italiane. Per assicurarne l’ottima qualità, gli ingredienti arrivavo direttamente dall’Italia. L’atmosfera è elegante e magica. Pane e dolci sono fatti in casa. La cantina è tra le più fornite dell’isola.
Zeerovers Bar and Restaurant
A Savaneta (la prima capitale di Aruba), c’è questo caratteristico locale che in olandese significa “pirati”. Si mangia seduti sulla terrazza, su tavoli di legno, scegliendo il pesce appena pescato e acquistato “a peso” e bevendo “Balashi”, la birra prodotta ad Aruba. Di grande impatto la vista sull’oceano. E poi? Davvero bello osservare i pescatori che, con precisione chirurgica tagliano sapientemente il pesce…
Cuba’s Cooking Restaurant – www.cubascooking.com
La musica, fino a notte fonda, è uno degli ingredienti principali di questo simpatico caffè-ristorante affacciato nel centro di Oranjestad. Al ritmo della musica latina, chi non si accontenta di un cocktail, può scegliere piatti cubani, oppure a base di pesce e di carne, cucinati alla brace. Nel locale si possono ammirare dipinti originali cubani.
Old Fisherman Restaurant
La cucina, casalinga, è di tocco arubiano e soprattutto a base di pesce e di crostacei (freschissimi, perché forniti direttamente dai pescatori locali). Nelle adiacenze del terminal degli autobus, in un ambiente semplice e genuino, questo locale è un’ottima scelta sia per uno spuntino che per un pasto completo.
Info: aruba@globaltourist.it – ata.aruba@aruba.com – www.aruba.com