di Carlo Radollovich
La “Verde” del metrò, la ben nota M2, è la più lunga fra le quattro linee in servizio ed è l’unica che possiede tratti di percorso in superficie (fra Cimiano e i due capolinea di Gessate e Cologno Nord, oltre alla diramazione che prosegue sino ad Assago Forum).
Essendo stata inaugurata nel febbraio 1969, cinque anni dopo la “Rossa”, è chiaro che essa necessiti urgentemente di validi ammodernamenti. In effetti, nel cosiddetto “Patto per Milano”, era stato stabilito con i due governi antecedenti all’attuale, che sarebbero stati versati i fondi necessari per consentire l’inizio dei lavori.
In sostanza, la M2 è in attesa di ricevere da Roma un importo che si aggira sui 130 milioni di euro, necessari per una serie di ristrutturazioni assolutamente indispensabili.
Basti citare l’inserimento di una speciale tecnologia riguardante il “segnalamento” sui binari, consentendo agli attuali 45 treni, in circolazione in contemporanea, di aumentare il loro numero a 60. E i passeggeri trasportati passerebbero da 40 a 50mila circa.
Perché i quattrini destinati alla Linea Verde risultano ancora bloccati nella Capitale ? Fu l’ex ministro Delrio, nel già citato “Patto per Milano”, a volerli trasferire nella nostra città, ma purtroppo, ancora oggi, si è sempre in attesa della firma del ministro Toninelli.
E prima del varo ufficiale dell’operazione, con tanto di sigla governativa, non è possibile, tra l’altro, iniziare i lavori di impermeabilizzazione nel tratto Piola / Lambrate, non si può procedere alla posa di nuovi cavi elettrici nelle tratte Cimiano-Gorgonzola e Cascina Gobba-Cologno Nord e infine non è possibile effettuare il restyling di sei stazioni (Vimodrone, Bussero, Gessate, Cassina de’ Pecchi, Gorgonzola, Crescenzago), restyling che non può attendere oltre.
Non ci resta che confidare vivamente che questa “impasse” possa essere risolta nel più breve tempo possibile, affinché i milanesi possano finalmente usufruire, per la M2, di aggiornati servizi veramente al top.