Raccontare gli amori passionali e spensierati che riempiono il cuore e la vita è sicuramente più semplice.
Parlare di amori distruttivi che ti logorano dentro, meno. Ci sono storie, infatti, che ti travolgono come un treno in corsa e quando finiscono, di te, lasciano solo i resti. Sono rapporti complessi, un mix letale di emozioni contrastanti che arriva a tirare fuori i nostri lati più oscuri.
Il nuovo brano di Meazza, intitolato Le parti peggiori, parla proprio di loro, delle storie d’amore tossiche.
Per il cantautore milanese questo è il terzo singolo – dopo STRxxxO e Mari Stregati – e noi abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo.
Il tuo nuovo brano “Le parti peggiori” parla di un amore travolgente, carico di sentimenti ma allo stesso tempo distruttivo, uno di quegli amori da cui esci completamente a pezzi. Come nasce quest’idea? Cosa ti ha ispirato a raccontare questo tipo di relazione?
La Parti Peggiori parla di relazioni tossiche, quelle in cui si tira fuori il peggio per affermare la propria supremazia all’interno della coppia.
È un testo autobiografico?
Sì.
Le Parti Peggiori tratta un argomento importante: l’aspetto “black” dell’amore. La manipolazione, l’ego, le insicurezze e tutti quegli elementi che ci portano a condurre relazioni “tossiche”. Il brano è nato, come sempre per i miei brani, di getto. Mi sono trovato a fare i conti con questa tematica solo dopo averla trattata e, di conseguenza, a fare i conti con ciò che stavo vivendo.
La canzone è abbinata ad un LOVE TEST (che potete trovare qui), un questionario ironico sulle relazioni che un po’ “smorza” i toni di un testo carico di significato: come mai questa scelta?
Il love test è un’idea che ci è venuta discutendo in team. Abbiamo voluto creare un qualcosa che portasse l’ascoltatore ad interagire in modo creativo con Le Parti Peggiori. Il risultato è un Love Test auto ironico che punta anche a smorzare la pesantezza della tematica.
Con il tuo secondo brano “Mari Stregati” hai vinto il Festival di SanNolo. Anche in quella canzone il tema era l’amore, ma il sentimento si mescolava alle difficoltà della pandemia, a quel senso di solitudine che abbiano provato un po’ tutti. Ci racconti qualcosa in più su questo brano che hai detto essere una sorta di un messaggio per la città di Milano…
Il brano è nato come per magia. Mi ha curato perché all’inizio della stesura mi sentivo male e poi di botto bene. Spero che questa sua caratteristica possa arrivare al cuore di chi ascolta. É un viaggio che ho voluto immaginare all’interno della mia Milano. Una Milano “stregata”.
Lo hai messo in chiaro su Instagram che ti chiami @meazzacomelostadio e lì, di concerti importanti ce ne sono stati parecchi! Tra i tuoi obiettivi per il futuro c’è “Meazza al Meazza”? Come ti vedi tra 10 anni?
Un Meazza al Meazza suona bene no? Mi piace dire che questo sia il mio obiettivo. Ma so bene che per arrivare a grandi obiettivi occorre fare i conti con i piccoli passi, mi concentro su quelli. Come mi vedo tra dieci anni? Realizzato.
Potete ascoltare Le Parti Peggiori e gli altri brani di Mezza su Spotify e Youtube.