di Donatella Swift
Si è svolto a Roma, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, un convegno internazionale dal titolo “Latino e Greco per il nuovo millennio” volto a testimoniare quanto sia sempre diffuso tra i docenti di lettere classiche un crescente desiderio di rinnovamento nell’ambito della didattica. Il convegno è stato organizzato dal Centrum Latinitatis Europae.
Sotto la presidenza e l’organizzazione degli interventi del presidente internazionale del CLE. Rainer Weissengruber, i lavori sono iniziati con la relazione della dottoressa Marinella Linardos, psicanalista nonché presidente della Comunità Ellenica di Roma, la quale ha inteso soffermarsi sui processi inconsci dell’apprendimento e su come i contenuti dell’insegnamento siano in grado di modificare anche profondamente le strutture degli studenti, sottolineando altresì come siano proprio le lingue “differenzianti” come il latino ed il greco ad apportare una metodologia specifica alla struttura logica in chi le apprende. La Professoressa Martina Adami, preside del Liceo Classico di lingua tedesca di Bolzano ha quindi tracciato un confronto tra mondo italiano e tedesco tramite le criticità ed i punti di forza nei programmi di insegnamento del latino e del greco nel territorio di sua pertinenza, ed in modo particolare dell’esame conclusivo da affrontare dopo la sesta e l’ottava classe di latino. Molto sentita l’invito della professoressa nei confronti dei colleghi italiani a mantenere e difendere la libertà e la discrezionalità nello scegliere autori ed opere, prerogativa quest’ultima sempre più latitante Oltralpe viste le continue e pressanti richieste ministeriali.
Altre relazioni sono state esposte dalla docenti del Liceo Classico Torlonia di Avezzano, le quali hanno spiegato i progetti del loro istituto con le attività e le imprese del territorio, tutte iniziative che consentono da una parte ai ragazzi di rendere più attuali i contenuti del loro apprendimento, mentre dall’altra i docenti riescono a vivere l’istituto come punto di riferimento per l’intera cittadinanza. Particolare rilievo è stato dato in tal senso alla certificazione del latino, una consuetudine che sta lentamente andando affermandosi anche nel nostro Paese, grazie alle sinergie ed agli sforzi della Consulta Universitaria Studi Latini, a quelli degli Uffici Scolastici Regionali nonché dei vari atenei. Il professor Gianfranco Mosconi, studioso di storia antica nonché docente presso il Liceo Classico Vivona di Roma ha voluto in qualche maniera dissacrare la somministrazione del brano da versione, puntando l’indice sulle aporie e gli errori nei testi che non solo non agevolano il processo di apprendimento degli studenti, ma finiscono anche con il turbarli. Dopo le relazioni delle professoresse Ersilia Dolci, sulla metrica e musica, del professor Paolo Madella circa l’importanza dell’iconografia nel mondo classico e della professoressa Francesca Romana Nocchi coadiuvata dal professor Cristiano Luciani che hanno parlato dei contatti tra Liceo ed Università, il convegno si è chiuso con una splendida performance egli studenti del Liceo Classico Foscolo sui versi dell’Ecuba di Euripide, risultato dell’originale progetto di didattica illustrato dalla loro docente, la professoressa Marcella Petrucci.