Accanto ad uno stagno di acqua piovana è presente una Madonnina, circondata da una rete metallica, in compagnia di alcuni lumini. Il tutto si trova nel Parco regionale Valle del Lambro, a pochi chilometri da Milano, e l’area risulta di proprietà di un vecchio signore molto in là degli anni, a fronte di un acquisto effettuato molto tempo prima.
Con molta sorpresa, questi ha ricevuto una lettera raccomandata del Comune di Briosco, con la quale si dichiara che tutta quanta l’opera è da considerarsi abusiva, poiché assoggettata a vincolo paesaggistico. E l’ingiunzione parla chiaro: o entro 30 giorni il tutto potrà essere demolito oppure si emetterà un’ordinanza con un categorico invito: si procederà in caso contrario all’abbattimento.
Il povero anziano, risulta proprietario di tale appezzamento di terreno da ben quarantacinque anni e ora ha deciso di presentare ricorso avverso a tale ingiunzione ricorrendo all’aiuto di un legale. Tale avvocato ha anzitutto sottolineato che manca anzitutto, in via integrale, il parere della Commissione Paesaggistica, precisando inoltre che tale struttura viene impiegata come ritrovo votivo per l’anziano e altri amici e quindi non annoverabile tra le costruzioni vere e proprie. A ciò viene aggiunta una presa di posizione da parte dell’anziano: quale impatto deformante può avere una statua sull’ambiente ?
L’avvocato segnala altresì che gli arredi da giardino (anche alcune panchine sarebbero state segnalate come ingombranti) possono essere rimosse, ma che in ogni caso non possono essere considerate impattanti con l’ambiente.
Ora il tutto passa sotto il giudizio del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) per decidere se esistono per davvero incredibili vincoli soggetti al paesaggio o se invece l’anziano e i suoi coetanei potranno ancora sedersi sulle panchine per continuare a venerare la Madonnina e a favorire delicati interventi conversazionali.
deciso di
oggetto di vincolo paesaggistico
nel 1979