Questo vecchio ristorante, situato in via Mapelli a Monza, era nell’Ottocento una posteria, ossia luogo di posta, destinata a quei viaggiatori che desideravano fermarsi qui per il riposo notturno e anche per far riposare i cavalli. Si tratta della più antica locanda monzese, ove anche oggi vengono serviti tipici piatti tra cui il risotto alla milanese, la trippa, i brasati preparati con a fianco fette di polenta, senza dimenticare la tradizionale “cassoela” con l’osso buco.
Si tratta di una storia culinaria molto radicata che anche oggi viene riproposta tel quel nel nome dei Villa, proprietari che difendono il proprio prestigio da oltre novanta anni. Ricordiamo che il nome di questo ristorante è ancora di questi tempi avvolto nel mistero poiché l’insegna collocata davanti al locale (che riproduce anche il suo anno di nascita e cioè il 1670) indica un giovane fante con ai suoi piedi un maialino.
Sembra, ma non ne siamo certi, che questo strano mix sia alla base dei numerosi piatti che si affidano ai tradizionali pasti monzesi e milanesi. Entrando nel locale, si nota una scala in pietra che conduce, al primo piano, ad una ventina di camere mentre, a piano terra, si osservano numerosi paioli in rame appesi alle pareti.
Generazioni di persone si sono accomodati ai tavoli, sempre ottimamente apparecchiati, compresi molti calciatori che, dagli anni Sessanta in poi, si sono seduti qui. E in effetti, quando la squadra calcistica del Monza ha conquistato la Seria A (si trattava del giugno 2022) presso questo ristorante si è svolta una grande festa che ha soprattutto celebrato e osannato l’allenatore di nome Giovanni Stroppa.

