martedì, Dicembre 24, 2024
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La “Sala delle Asse” di Leonardo

Si tratta di un ampio ambiente, a pianta quadrata, situata in un’ala del Castello Sforzesco di Milano, un ambiente che accoglie una eccezionale decorazione pittorica della volta, ossia un meraviglioso pergolato, la cui idea è stata attribuita al genio leonardesco. Si ritiene che il nome provenga dagli assi di legno che un tempo rivestivano le pareti della Sala stessa.

Era l’aprile del 1498 quando il cancelliere ducale Gualtiero da Bascape’ informava Ludovico il Moro che, entro settembre dello stesso anno, la Sala delle Asse sarebbe stata definitivamente decorata sotto la direzione di Leonardo da Vinci.

Il pergolato della Sala, disegnato dallo stesso Leonardo, è formato da stupendi rami fioriti che per secoli, purtroppo, erano stati coperti da uno strato di calce bianca. Il primo ad accorgersi che sotto la calce potessero nascondersi elementi pittorici di notevole interesse fu l’architetto e storico dell’arte Luca Beltrami verso la fine dell’Ottocento.

Per la verità, nel corso dei primi anni del Novecento, vennero intraprese alcune opere di restauro, per niente ottimali, che rischiavano di compromettere il rinascere di tale opera. Alcuni “ritocchi” vennero eseguiti tra il 1954 e il 1956. Dopo quest’ultima data nessun intervento venne effettuato anche se i sali presenti nei muri delle pareti stavano per compromettere la vivacità dei colori leonardeschi.

Finalmente, nel 2006, si diede il via ad una serie di studi che condussero al varo del cantiere che scattava nel 2011 e che a tutt’oggi è ancora aperto. Tra il 2011 e il 2015 le visite alla Sala furono completamente vietate ad eccezione del periodo maggio / ottobre del 2015 in occasione dell’Expo, ove i ponteggi venivano opportunamente sistemati per consentire la visione del Monocromo con la presenza di alcune note informative.

Ci fu una riapertura tra il 2019 e il 2020 in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo e, dal settembre 2020, il cantiere ripartiva a pieno ritmo con chiusura al pubblico. Ora la grande novità: i lavori termineranno in via completa e definitiva per la fine del 2025, giusto in tempo per accogliere i visitatori in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026.

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