Non occorre risalire a secoli fa per comprendere come la città si sia enormemente ingrandita nel corso del XX secolo. Si pensi soltanto che, dai 300 mila abitanti del 1880, si è oggi raggiunta la consistente cifra di 1 milione 350 mila.
Ma il conseguimento di questo prestigioso traguardo intermedio direbbe ben poco se non considerassimo tutto ciò che gravita attorno a Milano. Infatti, la vasta area urbana, compresi i Comuni confinanti, abbraccia addirittura 4 milioni di persone.
Ciò avvicina la nostra metropoli ad altre città europee come ad esempio Parigi e Londra. Ma occorre effettuare un’ulteriore concreta valutazione: quando si parla di Grande Milano, dovremmo includere anche gli abitanti che risiedono nelle vicine Province e cioè Monza Brianza, Lodi, Pavia, Bergamo, Varese, Lecco e Como.
Infatti, malgrado le ampie zone di verde presenti sul territorio (ci limitiamo a citare il Parco di Monza), va considerato che abitazioni e aziende sono situate alquanto vicine tra loro, tanto da superare ampiamente i 7 milioni di presenze.
Qui gli abitanti respirano aria pura (quando ovviamente non c’è smog e il vento è in grado di allontanare il pericolo delle polveri sottili), si sentono vivi in un’area sempre più viva e gustano spesso il profumo degli alberi in fiore. Certo, si desidera ancora più verde, ma molte Amministrazioni comunali si sono già resi conto di questa inderogabile necessità e si nota maggiore sensibilità a questo riguardo.
Vale tuttavia la pena di sottolineare come qualcuno abbia voluto donare a Milano un tocco di anima campagnola. Si tratta di un’impresa che non ha voluto coltivare la terra a chilometri di distanza, ma si è voluta semplicemente organizzare alla Barona, in un territorio protetto dal Parco Agricolo Sud.
Acquistando non più di un centinaio di ettari, si è voluto seminare mais e riso con il “contorno” di una trentina di mucche. Questa fattoria svolge anche un ruolo educativo accogliendo scolaresche di bambini finalmente entusiasti di poter toccare con mano il significato di “natura”.
Dunque è possibile diventare contadini a Milano ? Ci limitiamo a definire interessante questa novità, un sapore di esistenza nuova che tuttavia non deve intendersi come un mero ritorno al passato. Dovrebbe anzi fungere da sprone per dar vita in città a tutto ciò che è sinonimo di natura, di ecologico e anche di agreste.