martedì, Dicembre 24, 2024
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La leggenda del furbo Achille

Si narra che un ragazzetto assai povero, di nome Achille, abitante appena oltre la cinta muraria della vecchia Milano, girovagasse in città con un borsone sciupatissimo, chiedendo qualche moneta per potersi sfamare. Ma la generosità della gente fu molto contenuta, tanto che le offerte non superarono i dieci soldi.

Disse fra se’ e se’: con cinque denari acquisterò del pane e con i restanti cinque un pezzetto di formaggio. Mentre pensava ai suoi miseri acquisti, si imbatte’ in un povero vecchietto, decisamente mal messo, che chiedeva la carità. Ebbe compassione di quel povero derelitto e gli donò la metà del suo obolo, ritenendo di rinunciare al formaggio.

Ma ecco una vera sorpresa: il vecchietto altro non era che San Pietro, ricomparso per qualche tempo sulla terra per sondare il buon cuore della gente. Avuta prova della generosità di Achille, gli disse che intendeva premiarlo e lo prego’ di accennargli che cosa desiderasse.

Achille, povero ma molto smaliziato, propose che al grido “entra nel mio borsone” potesse ricevere tutto quanto volesse e inoltre prego’ di prevedere il segnale “bastone picchia” qualora qualcuno intendesse derubarlo.

San Pietro fu lieto di accontentare il ragazzetto, ma dopo un paio di settimane alcuni angeli informarono il custode del Paradiso che Achille, nel frattempo arricchitosi parecchio, stava abusando tantissimo del favore accordatogli.

Dopo una vita assai sfrenata, grazie anche ai molti beni accumulati, l’ex ragazzetto rese l’anima a Dio e si presentò al cospetto del custode del Paradiso con l’inseparabile borsone, ormai in condizioni pietose dopo molti anni. Riconosciuto, venne ripreso duramente per le dissolutezze in cui era cascato e si dichiarò pronto a spedirlo all’inferno.

Ma Achille volle chiedere a San Pietro un ultimo favore: osservare, attraverso la porta del Paradiso, quali vantaggi avrebbe ottenuto se si fosse comportato bene. San Pietro acconsenti’. Appena l’uscio venne in parte aperto, Achille getto’ oltre la soglia la sua borsa pronunciando la vecchia frase “entra nel borsone” per poi gridare “bastone picchia”.

Il custode del Paradiso, per evitare una serie di colpi che avrebbe pure irritato il Padre celeste, fu dell’avviso di lasciar correre… La morale, per la verità poco cristiana, risiede nella constatazione che, in qualche circostanza, certi furbi riescono persino a varcare la soglia del Paradiso.

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