di Fabrizio Ternelli
Con un ciclo di conferenze saranno presentati alla “Crescenzago” i protagonisti delle tre importanti mostre che si tengono a Palazzo Reale
Chagall, Van Gogh e Segantini sono i celebri artisti presentati a Palazzo Reale con tre mostre di grande richiamo, nell’ambito dell’iniziativa Milano cuore d’Europa, destinata ad animare la vita culturale cittadina con più di duecento appuntamenti nel semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea.
Per consentire di capire e apprezzare meglio i tre geniali maestri e i loro capolavori, la Biblioteca Crescenzago propone un ciclo di conferenze.
Il primo incontro, Quando il sogno diventa pittura (16 ottobre, ore 20.30), è dedicato a Marc Chagall; il secondo, Immagini e parole (13 novembre, ore 20.30), a Van Gogh; il terzo, Anche la natura diventa colore (20 novembre, ore 20.30), a Giovanni Segantini. Tre titoli appropriati che alludono agli orientamenti artistici dei diversi pittori.
Le immagini fantastiche di Chagall hanno parvenze di sogni e riflettono la complessità di un’ispirazione che spazia da echi dell’infanzia alla tradizione russa, dalla cultura ebraica alle avanguardie.
Le straordinarie pennellate di Van Gogh sono le “parole” con le quali l’artista esprime la sua travagliata interiorità, le sue visioni del mondo.
Infine, Segantini affascina con i panorami della Brianza e dell’Engadina, con i ritratti, gli elementi simbolici, il panteismo implicito nella sua pittura. Alcuni quadri, di luminosa bellezza, invitano a entrare, quasi fisicamente, nei paesaggi che si aprono allo sguardo dell’osservatore.
Come spiega la curatrice delle conferenze, Sara Paivi Biancolino, di Succo d’Arte, un’associazione di professionisti che operano nel settore culturale e turistico, “esistono diversi modi di raccontare l’arte. Quando accompagniamo il pubblico a visitare le mostre, a noi piace tradurre in parole quello che le persone guardano e che spesso non riescono a decifrare.
Le conferenze su Chagall, Van Gogh e Segantini, alla Biblioteca Crescenzago, ci offrono un nuovo spunto per il nostro lavoro. Il luogo che ci ospiterà è quello, per eccellenza, in cui le parole stampate sono solite dominare silenziose: nelle sale si sente solo il fruscio delle pagine. In questo ambiente racconteremo l’arte attraverso ciò che gli stessi artisti hanno detto. Le immagini dei quadri diventeranno come le illustrazioni di un libro, un diario di memorie, in cui gli autori verranno svelati a chi vorrà seguirci nel nostro percorso.
Scopriremo Marc Chagall leggendo brani di Ma vie, l’autobiografia del 1922, e ciò che ha scritto sua moglie Bella. Sarà un modo per comprendere in profondità la magnifica arte del pittore russo.
Per entrare nella vita tumultuosa di Van Gogh, scomparso quando aveva solo 37 anni, utilizzeremo le lettere, soprattutto quelle indirizzate al fratello Theo e ai pittori del tempo.
Infine ci avvicineremo a Segantini tramite le sue lettere alla scrittrice Neera – raccolte in una sorta di documento autobiografico – e le parole di chi poté conoscerlo e amarlo, congedandosi da lui con espressioni commoventi, in occasione della sua morte precoce”.
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