di U.P.
Tornare a parlare della vicenda Moro a distanza di quasi 37 anni può sembrare strano. Ma sono troppi i dubbi, le reticenze, i retroscena, i depistaggi, le connivenze, che accompagnarono questa tragica vicenda e che rappresentarono lo snodo drammatico di molti successivi avvenimenti che tramite ricatti, falsità, ambiguità inquinarono la vita politica del nostro Paese con conseguenze che ancora oggi gravano su tutti noi.
Si è conclusa ieri al teatro Tieffe Menotti l’ultima replica di “moro (in minuscolo): i 55 giorni che cambiarono l’Italia”, uno spettacolo scritto a quattro mani da Ulderico Pesce che né è anche interprete e regista e dal giudice Ferdinando Imposimato (candidato del Movimento Cinque Stelle a Presidente della Repubblica) che appare in un video durante lo spettacolo.
Secondo il Giudice Imposimato, titolare dei primi processi sul caso Moro, fino all’assassinio del fratello Franco – ucciso dalla camorra – emerge chiara una verità: “Moro doveva morire” perché era necessario bloccare la sua apertura a sinistra.
Questa versione della vicenda, che può sembrare una valutazione ideologica, non lo è visto che anche in ambienti di centro destra, seppure con alcuni “distinguo” e ”varianti”, ha trovato conferme.
Si ricorderà Paolo Guzzanti, senatore di Forza Italia, e presidente della Commissione Mitrokhin, che aveva scoperto collegamenti con agenti segreti sovietici. Guzzanti, tra l’altro sostiene che sia Andreotti che Cossiga mentirono su quanto accaduto a Moro.
Queste le sue parole: “C’è un prima sconosciuto e un dopo creato soltanto per l’opinione pubblica e la stampa. Una messinscena. C’è dunque una contro storia, una storia che si sovrappone a quella di facciata e che si aggiunge alle tante false storie e depistaggi che accompagnano la vicenda, la madre di tutti i traumi della Repubblica.”
Un mistero fitto che nasconde verità diverse su cui si innesta lo spettacolo di Pesce, denso di rivelazioni, e che porta avanti tesi assai scomode, tutte basate sulle indagini della Magistratura, avallate da una serie di dettagli inquietanti e terribili.
Ma qual è la verità? Imposimato e Pesce chiedono che tutti i documenti relativi all’assassinio Moro e agli uomini della scorta, compresi quelli che riguardano le Brigate Rosse, vengano desecretati. I lettori, a questo proposito, possono visitare il sito www.uldericopesce.it e firmare la petizione che chiede sia possibile accedere a queste informazioni finora tenute segrete. Per il bene di tutti, visto che la verità, come diceva qualcuno, è sempre rivoluzionaria…
Lo spettacolo si replicherà prossimamente anche a Sesto San Giovanni presso il Teatro Manzoni.