sabato, Ottobre 4, 2025

Il vecchio cinema Odeon, ricordo di Aldo Avati

Questa sala cinematografica venne chiusa il 31 luglio dello scorso anno, quando Milano era praticamente deserta. Tuttavia, quando la gente conobbe in anticipo la data della sua chiusura, non volle dimenticare questa grande struttura inaugurata nel lontano 1929 e affollò con determinazione la sala, malgrado sullo schermo venisse proiettata una pellicola non proprio di grido, ossia “Barbie”.

Il pienone che si registrò quella sera, la diceva lunga sull’amore dei milanesi per quella sala: chi scattava foto, chi faceva video, chi roteava la testa in qua e in la’ , probabilmente nel tentativo di conservare dentro di se qualche ricordo a livello strettamente personale o forse per rendere omaggio alla figura di Aldo Avati, zio di Pupi, uno dei maestri dell’architettura milanese, che aveva tra l’altro progettato non solo l’Odeon, ma anche il monumentale Albergo Gallia Excelsior (1930 – 1932) di piazza Duca d’Aosta.

Il nome Odeon deriva dal greco “ode” (cantare), e va ricordato che al suo posto sorgeva la prima centrale termoelettrica d’Italia, poi demolita nel 1926. La sala venne danneggiata da bombardamenti aerei nell’agosto 1943, ma eccola riapparire nel 1956 più moderna che mai, e fu una delle prime a munirsi di teleproiettore per la rappresentazione di film su grande schermo. Nel 2011 subì un nuovo ammodernamento.

L’Odeon, sembra giusto rammentarlo, fu pure teatro, music hall e anche multisala. Peccato che, negli ultimi anni, questo cinema venisse abbastanza trascurato, forse anche votato all’indifferenza di una città che si proponeva essenzialmente di realizzare guadagni facili senza proporre soluzioni più vantaggiose. Ci si chiede: è stato giusto spazzar via una struttura così nobile per far posto (così sembra certo) ad un centro commerciale di lusso ?

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