lunedì, Ottobre 6, 2025

Il nostro caro, apprezzato monte Resegone

Ci ha ricordato questa curiosa montagna il grande Alessandro Manzoni, il quale, nella pagina descrittiva che apre il romanzo “I promessi Sposi” lo dipinge precisamente con i suoi “molti cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talche’ non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano, che guardano a settentrione, non lo discerna tosto…”

Ma ora, a 1875 metri di quota, è stato celebrato un significativo evento: i 100 anni da quando, il 30 agosto 1925, venne issata in  vetta una croce di di ferro assai robusta, alta undici metri e pesante cento quintali, con la presenza di sedici cubi di ferro, tenuti insieme da duemila bulloni. Era stata benedetta dall’arcivescovo milanese Eugenio Tosi, arrivato sin lassù grazie al trasporto su portantina di esperti e muscolosi valligiani.

L’altro ieri, 30 agosto, è è stata officiata una messa da parte di monsignor Vegezzi, vescovo ausiliario di Milano. Per la verità, ci permettiamo ricordare con l’occasione che la croce portata sul Resegone cento anni fa, non era la prima. Infatti, nel 1900, ne era stata sistemata una completamente in legno, ma le forti raffiche di vento, abbattutesi nel periodo invernale, l’avevano divelta solo solo due anni più tardi.

Da notare che una processione ha suggellato il centenario portando sulla cima del Resegone una copia della statua della Madonna di Cornabusa, venerata nell’omonimo santuario di Sant’Omobono Terme. E ancora a proposito della vecchia croce, furono centinaia gli escursionisti che si recarono in vetta portando con se piccole fiaccole accese.

Ora, nell’agosto 2025, si è dato spazio anche alla musica e non è mancata la degustazione di apprezzati prodotti locali che diverse ditte hanno contribuito a confezionare in appositi cestini.

Related Articles

Ultimi Articoli