venerdì, Ottobre 3, 2025

Il CD di Luca Falomi, Myricae: la chitarra in tutte le sue accezioni

Il titolo del CD di Luca Falomi Myricae rievoca l’omonima raccolta di poesie di Giovanni Pascoli. Myricae sono le tamerici, piante umili, simbolo delle piccole cose che attirano l’attenzione della creatività del Poeta. Questo titolo a Falomi ricorda la sua infanzia e la sua passione per la chitarra cominciata a sei anni. Ma rappresenta anche il suo modo di comporre e fare musica, come – sono le sue parole – “necessità quotidiana, espressione di me stesso, delle piccole e grandi cose della vita”.

Falomi, genovese, studia chitarra classica e scopre ben presto il jazz che lo porta a sperimentare strumenti a corda acustici, elettrici e a spaziare tra diversi generi musicali, classica, etnica, d’avanguardia, e collaborare con numerosi artisti italiani  e stranieri.

Anche il grande Paolo Fresu, nella presentazione del CD ne coglie un aspetto profondo quando dice che “Le sue chitarre si spogliano del superfluo per vestire la sostanza che rimanda all’anima e al cuore”.

Il passaggio da chitarra acustica a chitarra elettrica non è affatto cosa scontata, in quanto presuppone una considerevole padronanza dell’espressione musicale, delle tecniche compositive e delle pratiche di improvvisazione.

Le chitarre acustiche, grazie alla loro risonanza organica, favoriscono un approccio più intimo e tattile all’esecuzione, consentendo di intrecciare intricati pattern di fingerpicking (il gioco delle dita sulle corde) che permettono di esplorare le sfumature di dinamica e timbro senza l’interferenza dell’amplificazione. Questo richiede una particolare attenzione alla melodia e all’armonia, quindi una maggiore sensibilità al fraseggio e al contenuto emotivo da trasferire a chi ascolta.

Viceversa, le chitarre elettriche richiedono un livello maggiore di complessità nell’aspetto creativo e dell’improvvisazione in quanto la tavolozza timbrica che propongono è più versatile e presuppone la capacità di manipolare il suono attraverso effetti e amplificazione, che conduce verso una continua e prolifica sperimentazione tecnologica.

Entrambi gli strumenti informano e ispirano processi creativi unici, e chi, come Luca Falomi, sa ricorrervi con intelligenza e senso della misura riesce a ridefinire i propri confini artistici, in equilibrio, come dice lo stesso Fresu, tra umanesimo e tecnologia. Invitiamo coloro che ascoltano il suo lavoro a cogliere queste sfumature. 

Falomi, nel suo CD, che contiene nove composizioni da lui stesso realizzate, si avvale anche di artisti di livello come Giovanni Ceccarelli con il suo pianoforte elettrico, Marco Fadda  alle percussioni e Giulia Beatini, voce.

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