Si è aperta presso la Triennale la mostra gratuita “Identità Milano” (dall’8 aprile al 2 giugno 2014), un percorso espositivo ideato dal Comitato Brand Milano, dalla Triennale e progettato dall’architetto Michele De Lucchi che affronta 14 temi che riguardano le caratteristiche della nostra metropoli: Terra di mezzo; Accoglienza; Conoscenza; Archeologia industriale; Qualità della vita e sostenibilità; Moda; Design; Salute; Cultura, arte spettacolo e bellezza; Solidarietà; Comunicazione, sport; Città metropolitana; Diritti; Nutrizione.
Nella conferenza di presentazione, Stefano Rolando presidente del Comitato Brand Milano, ha spiegato che per “Brand” deve intendersi il patrimonio simbolico e comune della città. Non quindi, solo un tratto grafico, un emblema fine a se stesso ma tutto quanto rappresenta la sostanza, il giacimento culturale, storico umano, peculiare e identitario della città. Non qualcosa di statico, quindi, ma un processo in divenire che va inteso e compreso nel suo sviluppo, nella sua narrazione e, soprattutto, nel modo in cui la città è percepita da chi vi abita, vi lavora o la visita per turismo.
E cosa ne pensa la gente di Milano? Ipsos ha provato a scoprirlo con una ricerca che per certi aspetti è davvero confortante. Come sosteneva Neruda, Milano è una città mineraria. Ha giacimenti incredibili ma stenta a riconoscerli e raccontarli agli altri. Forse i Milanesi hanno la fama di essere un po’ malmostosi, riservati. Ma Milano è anche la città dove tutto è possibile. La metropoli delle opportunità economiche, delle start up, dell’ingegno. Milano è la più internazionale delle città italiane. Ma non è solo la città della moda e del lusso. Sa combinare la cultura, di cui è ricchissima, con la tecnologia attraverso la creatività. Sono soprattutto gli stranieri che sanno apprezzarla. Chi vuole esaminare più a fondo i dati emersi dalla ricerca demoscopica della Ipsos, può visitare il sito www.triennale.org
L’architetto Michele De Lucchi sostiene che la mostra da lui curata non offre risposte. Le cerca. Proprio dagli stessi cittadini. L’intento è quello di far scaturire in ognuno di essi la consapevolezza e il senso di appartenenza a un luogo, a una società, di cui ognuno si sente parte perché rispecchia la sua storia, la sua cultura, il suo carattere.
Sui 14 temi identitari sopra ricordati, la mostra si sofferma sullo stemma della città, sulle icone d’arte, sui palazzi storici e moderni, sui luoghi topici e sui 200 personaggi, milanesi doc o d’adozione che le hanno dato lustro.
Inoltre sono state commissionati 21 disegni a sei illustratori che hanno interpretato la città con ironia e semplicità. Questi i loro nomi: Julia Binfield, Beppe Giacobbe, Emiliano Ponzi, Guido Scarabottolo, Michele Tranquillini e Olimpia Zagnoli. I cittadini avranno la possibilità di dare un titolo a queste illustrazioni attraverso un concorso su Facebook, Twitter, Instagram, utilizzando l’hashtag #identitàmilano.
Ma su questo tema la città sarà coinvolta direttamente. Infatti, verranno predisposte sette torri sceniche con spettacoli, curati dal Teatro Scuola Paolo Grassi, dal 26 maggio al 1 giugno. I luoghi che li ospiteranno sono: Arco della Pace, via Ampere, piazza Duca d’Aosta, piazza Gae Aulenti, piazza San Fedele, piazza Teatro Arcimboldi e Parco Solari. Infine, a giugno è previsto un Forum internazionale che approfondirà, grazie al materiale raccolto, il tema dell’identità della nostra città, anche in vista dell’Expo 2015.
Nel chiudere gli interventi, il Sindaco si è detto soddisfatto dei risultati raccolti dall’indagine Ipsos. Alla fine, emerge che i Milanesi hanno fiducia nella loro città e sanno riconoscerne la vocazione di progresso e sviluppo, anche in periodi difficili come questo. E’ vero, peraltro, che le eccellenze della nostra città sono così numerose e parcellizzate che spesso si fatica ad avere una visione unitaria e condivisibile. Per questo, occorre fare un salto di qualità: mettere in rete tutte le reti che già esistono affinché dialoghino tra loro per dare ancor più consistenza all’identità di Milano per un futuro, grande rinascimento della città. Ma questo compito è anche affidato ai singoli cittadini che non sono tenuti solo a delegare ma devono impegnarsi in prima persona per rafforzare, ognuno secondo le proprie possibilità, l’immagine della città in cui vivono.
Ugo Perugini