martedì, Dicembre 24, 2024
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I segreti del lago Gerundo

Formatosi in tempi preistorici, questo ampio specchio d’acqua di circa 200 chilometri quadrati, si estendeva all’incirca da Treviglio sino alla Bassa padana (Pizzighettone) e raccoglieva una parte delle acque provenienti dall’Adda, dal Brembo e dal Serio. La sua localizzazione potrebbe essere compresa tra le attuali province di Bergamo, Milano, Lodi e Cremona.

Si ritiene che la profondità non superasse gli otto metri e che questo invaso fosse paludoso e stagnante in mancanza di valide correnti d’acqua. Tuttavia, al centro esisteva un’isola, l’unica zona fertile affiorante, denominata Fulcheria, che i contadini utilizzavano per la semina di diverse colture.

Il nome Gerundo deriverebbe dal greco Acheron, il fiume infernale della mitologia ellenica, in considerazione della sua paludosita’ e inospitalità.

Le leggende su questo lago, nel medioevo, si accavallavano. Forse, quella più “credibile” riguarda la presenza di un drago battezzato Tarantasio (probabilmente un grosso coccodrillo oppure un serpentone) che terrorizzava gli abitanti del luogo. Si diceva che alcuni bambini, lasciati incustoditi per qualche tempo, sarebbero stati preda del mostro e divorati.

Inoltre, veniva sottolineato che il suo fiato pestilenziale ammorbasse l’aria. Per la verità si è potuto accertare, dopo secoli, che l’odore mefitico proveniente dal lago era imputabile alla presenza di acido solfidrico e di altri composti solforati che affioravano dal fondo melmoso.

Ma eccoci ora ad una…semi-verità riguardante colui che riuscì ad abbattere il mostro (non si sa dove ne’ come) e cioè Uberto Visconti (1195 – 1248), capostipite della nobile dinastia milanese. Sembra tuttavia che la creazione dello stemma dei Visconti, in cui appare un biscione nell’atto di divorare un bambino, si ispirasse proprio a questo antefatto.

Dopo la morte di Uberto, diversi monaci benedettini iniziarono, con gli scarsi mezzi a disposizione, la bonifica del lago. Tale bonifica culminò con il potenziamento del canale Mazza da parte dei lodigiani, azzerando finalmente lo specchio d’acqua con enorme sollievo da parte dei residenti.

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