di Antonio Barbalinardo
Lunedì 24 luglio 2017 è venuto a mancare Giovanni Bianchi, 77 anni, aclista, parlamentare, studioso e saggista. I media hanno riferito della sua improvvisa scomparsa a seguito di un malore che l’aveva colpito pochi mesi fa. Hanno espresso parole di cordoglio per la sua scomparsa: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha lodato il suo impegno politico e sociale, il Presidente Professor Romano Prodi, il Ministro Dario Franceschini, l’emerito Presidente Giorgio Napolitano e altri.
Ho conosciuto Giovanni Bianchi nel corso del mio impegno politico iniziato nel 1993, negli anni ’90 che furono la fine della cosiddetta “prima Repubblica”. Giovanni Bianchi nel 1994 divenne il Presidente del neonato Partito Popolare Italiano (Ppi). Allora fu un momento storico, dove molta fu la solitudine di chi s’impegnava in politica e in particolare di chi proveniva dalla Democrazia Cristiana.
Giovanni Bianchi fu l’uomo che guidò quel particolare momento di transizione e trasformazione della politica, solo la forza intellettuale della sua formazione sociale, culturale quale uomo cresciuto nelle Acli seppe accompagnare e guidare quel momento storico italiano.
In quel periodo fu invitato anche presso l’allora ex sede della Democrazia Cristiana di via Mottarone, 5, del nostro territorio allora Circoscrizione 20, oggi Municipio 8.
I funerali di Giovanni Bianchi, da tutti chiamato il “Presidente” poiché fu presidente delle Acli e del Ppi, si sono svolti martedì 25 luglio a Sesto San Giovanni, sua città di nascita, nella Parrocchia di Santo Stefano, la sua parrocchia.
La Santa Messa è stata concelebrata da don Roberto Davanzo, parroco di Santo Stefano, da don Virginio Colmegna, presidente della “Casa della carità”, voluta dall’allora Cardinale Carlo Maria Martini. Alla concelebrazione c’erano moltissimi sacerdoti che in qualche modo avevano collaborato con lui e non solo di Sesto San Giovanni.
La chiesa parrocchiale di Santo Stefano era gremita di tantissime persone rimasti in piedi nelle navate laterali e anche fuori dalla chiesa.
Alle spalle dell’altare c’erano i gonfaloni del Comune di Sesto San Giovanni, della Città Metropolitana di Milano e dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani.
Nel banco della prima fila di sinistra c’era il Sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo, il Presidente del Consiglio Comunale di Milano Lamberto Bertolè e altri rappresentanti istituzionali, mentre nel banco di destra c’erano i familiari di Giovanni Bianchi e la moglie Silvia. Molti erano gli amici politici e non, che hanno partecipato alla Santa Messa, l’elenco sarebbe troppo lungo, ne citerò qualcuno: l’ex Presidente del gruppo “Margherita – Ulivo” onorevole Pierluigi Castagnetti, l’ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura onorevole Michele Saponara, gli onorevoli Franco Monaco, Enrico Farinone, Lino Duilio, Nadir Tedeschi, l’assessore Pierfrancesco Majorino, il consigliere regionale Fabio Pizzul, l’ex consigliere regionale Paolo Danuvola, l’ex dirigente di partito Arturo Bodini il Presidente del Municipio 8 Simone Zambelli e moltissimi altri personaggi del mondo sociale, culturale e accademico tra cui il Professore Enzo Balboni. Alla fine della Santa Messa è stata letta la preghiera del Ribelle, dopo è seguito un momento di riflessione e di ringraziamento del rappresentante delle Acli Lorenzo Galani che ha detto: “Grazie Giovanni per il tuo continuo impegno, per la tua forza, per la tua lucidità che ti ha permesso di vedere prima degli altri i mutamenti della società…”.