mercoledì, Dicembre 25, 2024
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I cento anni dell’autostrada Milano -Varese

La storia di questa famosa autostrada (oggi denominata A8, con un percorso pari a 42 chilometri) comincia nel piccolo paese di Bodio Lomnago in provincia di Varese. Infatti, in questa località, nella villa di famiglia, prende piede la forza creativa dell’architetto Piero Puricelli, milanese, formatosi tecnicamente presso il Politecnico di Zurigo, ove si laurea in ingegneria nel 1905.

Questo caparbio imprenditore industriale progetta già la Milano – Varese nei primi anni Venti, una strada speciale da cui intende bandire carrozze, carri, biciclette e ovviamente pedoni e che non prevede nessun tipo di incroci. Insomma, una novità assoluta per l’epoca.

Puricelli lavora subito al progetto senza intervalli di tempo, tanto che nel settembre del 1923 assiste all’inaugurazione del primo tratto (Milano – Gallarate) alla presenza del re Vittorio Emanuele, mentre l’intera opera, completata sino a Varese, viene ufficialmente varata un anno più tardi, esattamente il 21 settembre 1924.

La costruzione di questa arteria è considerata del tutto avveniristica, soprattutto se si osserva che, a quei tempi, i veicoli a motore circolanti in Italia non superano le 85mila unità, metà dei quali viaggiano in Lombardia. E’ in origine ad una sola corsia per senso di marcia ed è larga dagli undici ai quattordici metri.

Non esiste, in quell’epoca, un vero e proprio casello e il pedaggio viene pagato in una particolare area di servizio, ove la sosta viene considerata obbligatoria. Inoltre, ci si interroga spesso se questa autostrada sia la prima al mondo. Ma purtroppo non è così.

Esiste infatti la Long Island Motor Parkway nello Stato di New York, aperta al traffico a motore tra il 1908 e il 1911, nonché la Bronx River Parkway, progettata sin dal 1906 e inaugurata nel 1922.

Osserviamo ora le spese di pedaggio, di allora, della Milano – Varese. Per le moto 9 lire, per veicoli sino a 17 cavalli 12 lire, per vetture tra 17 e 26 cavalli 17 lire, sopra i 26 cavalli 20 lire. Una curiosità: sino al 1945, gli addetti all’incasso hanno l’obbligo di salutare militarmente qualsiasi veicolo che si appresta ad entrare.

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