lunedì, Dicembre 23, 2024
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I 150 ANNI DELLA GALLERIA VITTORIO EMANUELE II

di Carlo Radollovich

Ci si prepara a festeggiare con tutti gli onori, il 13 e il 15 settembre, i primi centocinquanta anni della nostra Galleria, realizzata in stile neorinascimentale. Figurava tra gli esempi più noti di architettura dall’elegante copertura in ferro.

Racconteremo molto  in breve che il Comune di Milano, ottenuti i permessi per le necessarie espropriazioni in loco, bandì un primo concorso per la sua costruzione nell’aprile del 1860, un secondo venne indetto nel febbraio 1861 e un terzo nel marzo 1863. Fu decretato vincitore il progetto dell’architetto Giuseppe Mengoni, dapprima incentrato sulla realizzazione di un’unica galleria, ma successivamente modificato nell’attuale modello a croce.

La posa della prima pietra avvenne il 7 febbraio 1865 alla presenza del re Vittorio Emanuele II, mentre la prima parte dei lavori si concluse il 15 settembre 1867.

L’ultimazione dell’intera opera avvenne soltanto nel 1876, quando furono terminati i portici verso piazza Duomo e l’arco d’ingresso.

Per celebrare il 150° anniversario, si effettuerà una cena di gala il 13 settembre, ove tutti i novecento posti disponibili, che occuperanno i quattro bracci della Galleria, sono già tutti esauriti al prezzo di 500 euro cadauno. Il totale del ricavato sarà devoluto a favore della Caritas. Il menu è tipicamente ambrosiano, a base di risotto giallo, osso buco, antipasto e dessert. Sarà gestito dallo chef Carlo Cracco in armonia con il ristorante Biffi, che riaprirà ufficialmente i battenti verso fine anno, e Marchesi per il finale dolciario.

Il 15 settembre, il “salotto” milanese sarà aperto a tutti. Si esibiranno niente meno che cinque bande: dei carabinieri, della polizia,dell’aereonautica, dell’esercito oltre a quella civica. La punta più alta dell’emozione scatterà senz’altro a mezzogiorno, quando tutti i complessi musicali intoneranno l’Inno di Mameli e poco dopo sarà la volta della celebre canzone di Giovanni D’Anzi del 1934 “O mia bela Madunina”.

Si confida che questa grande esplosione di milanesità possa concorrere a riversare sulla nostra città molto amore e soprattutto tanto rispetto.

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