di Ugo Perugini
Entro fine mese gli Svizzeri dovranno votare per un referendum molto delicato. Dovranno decidere se autorizzare o meno la cassa malattia unica. Attualmente in Svizzera la mutua copre solo una parte delle spese ospedaliere e il resto è affidato ai privati. Se il referendum desse un risultato positivo si tratterebbe di un colpo molto grave per le lobby delle assicurazioni private che potrebbero vedere ridimensionato moltissimo il loro business.
Cosa fare allora per spingere i cittadini a lasciare le cose come stanno? Semplice, mettere in atto una campagna denigratoria contro la sanità italiana e le sue carenze. Sui manifesti apparsi qualche tempo fa campeggiava questa scritta. “No a una sanità all’italiana!”.
Per aiutare la loro campagna pubblicitaria contro la cassa malattia unica alcune cliniche private svizzere, compresa la società dei medici dentisti del Canton Ticino, hanno riesumato anche alcuni spezzoni del film di Sordi “Il medico della mutua”e i tanti articoli apparsi sui giornali che denunciavano scandali di malasanità.
Non sappiamo se questa azione dissuasiva avrà successo. Certo è che i nostri vicini sono abituati a screditarci, attraverso luoghi comuni e stereotipi, cercando di rivolgersi più alla pancia che alla testa degli elettori e sfruttando un sentimento “anti italiano” sempre vivo. Dimenticano, infatti, che molto del personale (medici e infermieri) al lavoro nelle rinomate cliniche di Lugano e dintorni proviene da Lombardia e Piemonte. E, quando si tratta di affrontare interventi delicati, molti cittadini svizzeri preferiscono recarsi presso le nostre strutture lombarde.
Nessuno nega che la sanità in Italia sia spesso carente, ma anche in Svizzera non sono mancati scandali in questo settore. La sanità italiana, con tutti i suoi limiti, è universalistica, quindi si rivolge a tutti, al di là dei redditi e delle capacità economiche delle persone. (Si veda il nostro articolo: http://ilmirino.demotest.pro/2014/09/03/visite-mediche-ed-esami-fuori-orario-sera-week-end/) Senza dimenticare che, nel nostro Paese, e soprattutto in Lombardia, esistono eccellenti università mediche che mancano nel Ticino.
A questo punto, siamo curiosi di vedere come voteranno gli Svizzeri.