di Antonio Barbalinardo
Venerdì 13 novembre scorso ancora una volta la Francia e in particolare la città di Parigi, hanno vissuto una serie di attentati da parte di terroristi islamici che ineggiavano ad Allah.
Gli attentati di Parigi sono stati eseguiti nei Municipi I, X e XI e allo stadio a Saint-Denis dove ad assistere la partita c’era il Presidente francese François Hollande, che, alle prime avvisaglie, gli agenti della sicurezza hanno fatto uscire immediatamente.
Gli attentati sono iniziati attorno le ore 21,20; si sono susseguiti sette attentati in contemporanea e sequenziali, in luoghi diversi pubblici e in ristoranti, ma quello più efferato è stato commesso presso il teatro Bataclan dove era in corso un concerto rock di una band americana.
Le vittime di questa serie di vile ed efferata violenza criminale sono state 120 con oltre 200 feriti, tra cui una vittima italiana: la giovane Valeria Solesin di Venezia, dottoranda presso l’Università della Sorbona, anche lei ad ascoltare il concerto con il fidanzato e alcuni amici.
Questo è parte della cronaca che ormai tutti conoscono poiché le emittenti televisive di ogni parte del mondo ne hanno dilulgato ampiamente le immagini e la cronaca in diretta delle diverse concitate operazioni che ne sono seguite.
La mia riflessione, vuole soltanto riferire quello che forse ognuno di noi dovrebbe fare per debellare questi atti terroristici di criminali che nel nome di un Dio immolano anche la loro vita.
Il vero Dio Padre non vuole vittime sacrificali, non vendicatori, Dio non è violento e nemmeno è un giustiziere. Dio è misericordioso, caritatevole e non vuole le guerre per portare la giustizia. Le guerre e le violenze di qualsiasi genere esse siano richiamano altra violenza e altri morti.
I Governanti di ogni parte del mondo e i diversi rappresentanti istituzionali devono far sì che si creino condizioni di convivenza reciproca nel rispetto di tutte le persone di ogni razza e colore. Senz’altro ciò è un pensiero e desiderio utopistico da realizzare, non è attuale vista la situazione.
Oggi desidero riferirmi in particolare al messaggio di dolore fatto da Papa Francesco che ha invitato tutti, a essere vicini al popolo francese e pregare in particolare per le vittime, per i feriti e per i familiari delle vittime. Papa Francesco, commosso e addolorato all’intervista telefonica di TV 2000, emittente della Conferenza Episcopale Italiana, ha detto: “Questi non sono umani e non ci può essere nessuna giustificazione religiosa”. Papa Francesco, durante l’Angelus di domenica ha ancora detto: “Utilizzare il nome di Dio per questa strada è una bestemmia” inoltre ha aggiunto: “Il tutto è un inqualificabile affronto alla dignità della persona umana”.
Papa Francesco aveva già invitato i fedeli a pregare in tutte le chiese per le vittime innocenti.
Così nella giornata di domenica anche nelle chiese milanesi durante le Sante Messe si è pregato per queste innocenti vittime parigine e per tutte le altre vittime dei perseguitati per la fede.
Il Cardinale Angelo Scola, in Duomo, ha celebrato la Santa Messa delle ore 17,30, concelebrata con il Capitolo Metropolitano tra cui c’erano Monsignor Angelo Mascheroni e Monsignor Luigi Manganini.
Alla Santa Messa erano presenti i rappresentati dell’Azione Cattolica Adulti e ACR ragazzi, rappresentati di diversi ordini religiosi e dell’associazionismo cattolico, era inoltre presente anche il Consigliere regionale Fabio Pizzul, il Duomo era gremito di fedeli.
Il Cardinale all’inizio della Santa Messa ha riferito: “Pregare vuol dire stabilire un rapporto con Dio Padre, non dobbiamo rispondere a questo vile attentato con odio e con la paura”.
Durante l’omelia ha fatto riferimento al brano del vangelo riferendo: “Il fulcro del Vangelo di oggi è il ritorno di Gesù, noi aspettiamolo con letizia”.
Con gli attentati di Parigi in tutti i luoghi istituzionali c’è stato l’abbassamento delle bandiere a mezz’asta in segno di lutto e solidarietà verso il popolo francese, anche a Palazzo Marino e alla Scala le bandiere sono state messe a mezz’asta.
Abbiamo visto inoltre i diversi monumenti di ogni parte del mondo illuminati con i colori della bandiera francese, a Milano la storica antenna della RAI di Corso Sempione ha assunto i colori francesi che intercalavano dall’azzurro, bianco e rosso. Inoltre in segno di solidarietà è iniziata la campagna mediatica di “Je suis Paris”oppure “Siamo tutti francesi”.
Desidero terminare la mia riflessione con il commentato fatto su facebook: “A gennaio scorso eravamo tutti “Je suis Charlie”, oggi siamo tutti “francesi”, domani saremo tutti …???
Quando saremo tutti più umani e forse più fratelli e cercare di essere tutti cittadini del mondo?
Solo con la preghiera, come dice Papa Francesco e con l’impegno quotidiano di ognuno di noi possiamo insieme costruire una società diversa e migliore”.
Sarà anche utopistico, ma bisogna sforzarci e crederci.