di Luca Cordini
Non sempre capita, ma stavolta ha vinto la squadra più forte: la Germania è sul tetto del mondo. I tedeschi hanno mostrato la rosa più completa, il gioco più bello, l’organizzazione migliore e l’attacco più prolifico e meglio di così è difficile. Contrariamente a quanto detto fino adesso, però, la finale è stata molto combattuta e forse l’Argentina ha creato più occasioni prima di cedere alla “perla” di Götze nei supplementari.
È stata una bella finale, molto più di tante partite di questo mondiale, complici soprattutto le due squadre che hanno meritato di giocarsi la coppa nell’ultimo atto.
Tra i tedeschi il migliore della finale è stato di certo Schweinsteiger, un vero e proprio lottatore e leader della squadra di Löw; sottotono, invece, la partita di Kroos, fino a questo match il più bravo dei teutonici, ma in questa partita autore di troppi errori, tra i quali quello che stava per regalare il gol a Higuain. Nell’Argentina, invece, molto bene, ancora una volta, Mascherano che non lascia mai un centimetro agli avversari, male, d’altra parte, proprio Higuain che spreca troppe occasioni e in una finale gli errori si pagano molto cari. Inspiegabile, inoltre, la sostituzione, da parte di Sabella, di Lavezzi, a cavallo tra i due tempi. Il cambio ha tolto equilibrio e spinta all’albiceleste.
Complimenti, quindi, alla Germania e al suo movimento calcistico. La loro organizzazione verrà sicuramente elogiata in questo periodo e con cognizione di causa, ma bisogna stare attenti; se avesse vinto l’Argentina non staremmo a parlare di stadi, settore giovanile e programmazione, perché in Sudamerica tutto questo non esiste e anzi c’è molto disorganizzazione; perciò bisognare fare attenzione nell’esaltare il modello tedesco. L’Italia, dunque, per ripartire potrà certamente prendere spunto dall’esempio teutonico, ma rendendolo proprio e adattandolo al proprio stile; solo così ai prossimi europei e mondiali si potrà lottare per il titolo. Ora l’appuntamento con la coppa del mondo è nel 2018, quando si giocherà in Russia.