di Stefania Bortolotti
In provincia di Perugia e al centro dell’alta valle del Tevere, Città di Castello non è solo un esempio di città rinascimentale. I colori del paesaggio invitano all’aperto in tutte le stagioni alla scoperta di tesori anche nei dintorni. Capolavori di Piero della Francesca possono essere ammirati nelle vicine città di Sansepolcro (città natale dell’artista), Monterchi, Arezzo ed Urbino. Appena fuori le mura della città, su dolci colline, si trovano piccoli borghi medioevali rimasti intatti e sempre poco affollati, mete ideali per passeggiate, escursioni in bicicletta, percorsi a cavallo o soste enogastronomiche in campagna.
Assai ricca d’arte e di storia, Città di Castello possiede monumenti di notevole pregio come il gotico palazzo dei Priori disegnato da Angelo da Orvieto (lo stesso architetto del Palazzo dei Consoli a Gubbio). Per un incasso esterno della torre, Luca Signorelli dipinse l’affresco “Madonna con Bambino tra San Paolo e San Girolamo”, i cui frammenti sono custoditi nella Pinacoteca Comunale. Pinacoteca che raccoglie opere di Raffaello, Signorelli, Ghirlandaio, Della Robbia, Vasari e altri pittori dell’epoca rinascimentale. Da vedere il Palazzo del Podestà, il Palazzo Vitelli alla Cannoniera, sede della Pinacoteca comunale con pitture di varie epoche e scuole e, infine Palazzo Albizzini, l’elegante edificio che ospita la prima delle due sedi della Collezione di Alberto Burri, l’artista di Città di Castello protagonista dell’arte italiana del novecento. Molto belli il Duomo duecentesco, rifatto più volte, con un soffitto a cassettoni e affreschi del Pomarancio, l’attiguo museo che custodisce oggetti sacri e oreficeria, San Domenico e San Francesco con la Cappella Vitelli del Vasari.
Curiosando, curiosando…
Cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare per vivere la cittadina a 360°!
L’artista e pittore Alberto Burri e l’attrice Monica Bellucci sono i figli più noti di questa località della Valle Tiberina.
Legni e sacchi lacerati. Ferri arrugginiti e affilati. Materiale plastico forgiato dalle fiamme. Con le sue opere, Alberto Burri ha colpito al cuore il mondo dell’accademia. Un artista che ha rivoluzionato il linguaggio del ’900 (www.fondazioneburri.org).
L’attività tipografica ed editoriale costituisce un vero distretto industriale di livello nazionale. In questo ambito sopravvive la tipografia Grifani-Donati che risale al 1799 e che opera secondo i metodi della perfetta artigianalità (www.tipografiagrifanidonati.it).
Il laboratorio Tela Umbra nacque nel 1908 con lo scopo di migliorare il livello di vita nelle campagne, dando un’organizzazione collettiva ed una maggiore qualificazione alla tessitura con telai a mano che, sin dalle epoche più antiche, le donne contadine svolgevano per il fabbisogno familiare.
Un piatto tipico di questa zona è la baggiana, una minestra di fave, pomodori e basilico, che si può accompagnare alla tigella, una piccola piadina fatta con farina, acqua e sale, che si mangia farcita con prosciutto, mortadella e formaggi.
Il Tartufo Bianco di Città di Castello si trova sui mercati già da fine ottobre. Se capitate nel periodo di Carnevale assaggiate le castagnole fritte, molto buone calde con il miele oppure al naturale, o i deliziosi crostini ubriachi.
Montone fu la terra di Braccio Fortebraccio, celebre condottiero di ventura del ’400, famoso per la sua spregiudicatezza politica che mirava alla costituzione di uno stato unico nell’Italia centrale. Oggi è uno dei borghi medievali meglio conservati e più belli d’Italia. A Luglio si svolge il Festival del Cinema Europeo.
Monterchi è in provincia di Arezzo, quindi in Toscana, ma a una manciata di chilometri da Città di Castello. Questo piccolo paese è noto per la “Madonna del parto”, il celebre affresco che Piero della Francesca dipinse intorno alla metà del XV secolo nella chiesa di Santa Maria di Momentana, fuori dalle antiche mura. L’opera è oggi esposta in un apposito museo nei pressi del centro storico. Il biglietto d’ingresso comprende anche la visita al Museo delle Bilance, a pochi metri dal dipinto, il cui pezzo più antico è un peso del Quattrocento (www.madonnadelparto.it).
Dove dormire
Hotel Tiferno – Piazza Raffaello Sanzio, 13 – 06012 Città di Castello (PG) – Tel. 075 8550331- Fax: 075-8521196 – e-mail: info@hoteltiferno.it. – www.hoteltiferno.it
Sapete da dove deriva il nome dell’Hotel? Dall’originario toponimo di Città di Castello. Tra i più antichi della regione (è nato nel 1895 e rinnovato nel 1992 nel rispetto dell’architettura originale) è situato in una piazzetta nel cuore dell’antica città, in un palazzo del seicento ex convento della vicina chiesa di San Francesco per la quale Raffaello dipinse lo “Sposalizio della Vergine” nel 1504. Le camere belle, accoglienti e funzionali sono dotate di tutti i comfort. Gli ambienti del Tiferno sono arricchiti da una collezione di Alberto Burri (uno dei più importanti maestri dell’arte contemporanea), la cui opera – come accennato – è raccolta a Palazzo degli Albizzini a pochi passi dall’Hotel. E poi? Per iniziare bene la giornata, lasciatevi coccolare da una golosa e gustosa prima colazione. Va sottolineato che l’ambiente è reso gradevole anche dalla cortesia e dalla professionalità del personale, molto attento alle esigenze del cliente. Nell’Hotel, il Ristorante “Le logge” (www.ristorantelelogge.com) propone cucina regionale e internazionale. A disposizione degli ospiti un nuovissimo “Centro Benessere” con sauna, bagno turco, docce emozionali, area relax ed una palestra con attrezzature Tecnogym. Ma non è tutto: al piano terra c’è anche una sala biliardo. Meglio di così…
Va ricordato che l’Hotel Tiferno fa parte della catena Space Hotels, partner italiano del gruppo alberghiero “Supranational Hotels”, presente nel nostro Paese con più di 70 alberghi da 3 a 5 stelle in 40 località. Come Supranational l’offerta sale a più di 500 hotel in 70 nazioni raggiungibili attraverso i Gds (SX) o Internet all’indirizzo www.spacehotels.it, o attraverso il Numero Verde 800.813.013. L’offerta di Space Hotels comprende: soggiorni di lavoro o di vacanza, con interessanti offerte; organizzazione di meeting e congressi; la grande cucina di alcuni tra i migliori chef italiani; relax, massaggi e sauna in eleganti centri benessere. In ogni soggiorno sono sempre inclusi breakfast, una bottiglietta d’acqua e free Wifi.
Dove mangiare
Trattoria Lea – Via S. Florido, 38 – Tel. 075/8521678 – e-mail: trattorialea@libero.it
Cucina Umbra? Qualcosa in più… in questo locale a conduzione familiare, raggiungibile da Piazza Gabriotti. Innovazione e tradizione nel piatto, grazie al nuovo corso portato brillantemente avanti dai figli di Lea (ancora vigile in cucina) Marco e Cristiano, che propongono le ricette regionali con inventive divagazioni a tema, arricchiti dagli spunti creativi di Cristiano, lo chef del locale. Non è certo difficile mangiare bene in questa trattoria (aperta tutti i giorni) accogliente e dall’atmosfera rilassante, dove i prezzi sono accessibili e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. I piatti sono ottimi e veraci in vero stile “trattoria di charme” e valgono davvero una sosta. Cosa provare? I cappelletti in brodo, pasta e ceci e l’agnello alla brace (davvero eccezionale). La pasta è fatta in casa, le ricette dei “primi” sono a base di prodotti locati, tra i quali i mitici funghi e tartufi della zona, piatto forte della cucina. Buona la carta dei vini che spazia tra il regionale e il nazionale.