di Ugo Perugini
Dopo l’inaugurazione di venerdì presso illyARTLAB della Triennale, la mostra “Respiro celeste” resterà aperta fino al 28 giugno. Ingresso libero. L’articolo vi spiega perché è necessario non mancare.
Franco Mussida è un personaggio particolarmente affascinante. Alto, con la lunga chioma bianca scomposta che gli cade sulle spalle, ha qualcosa di ieratico e sereno al contempo. Cantante, chitarrista e musicista notissimo, già componente della Premiata Forneria Marconi, è uno che con la musica ha un legame forte che trascende l’aspetto puramente spettacolare o popolare per cercare di percorrere strade più profonde, più intime, e arrivare attraverso le note musicali all’animo autentico delle persone.
Un viaggio del genere è particolarmente emozionante. E non è cosa di tutti i giorni. Se vi va di vivere un’esperienza unica in un ambiente magico, seguite il percorso che Mussida vi indica. Fino al 28 giugno, ingresso libero, all’illyARTLAB della Triennale dalle 10 alle 23: qui a contatto con il mondo incantato della musica potrete sperimentare emozioni nuove che vi porteranno a conoscere un po’ di più voi stessi.
L’operazione consta di due atti. Il primo ci fa capire l’importanza dell’intervallo in musica, che è un’entità di base, il mattone su cui si costruisce ogni melodia e che è l’elemento primario di questo linguaggio dal momento in cui l’uomo ha imparato a creare musica. Gli intervalli sono come le parole di un racconto che messe sapientemente insieme una dietro l’altra ce ne fanno comprendere il senso, il tutto attraverso un processo di meditazione, favorito anche da un particolare ambiente.
Vi sono infatti nella prima stanza 13 stazioni composte ognuna da una stele in ceramica d’oro, argento e rame che rappresenta la nota grave (tonica) mentre, in alto, un sole radiante caratterizza la nota acuta (dominante). Ogni persona avvicinandosi alle diverse stele attiverà un suono a seconda delle singole esigenze emozionali (sicurezza, paura, malinconia, speranza, ecc.).
Oggi, si parla molto dell’istinto, quasi avessimo paura di conoscere i nostri sentimenti. E, spesso, li ignoriamo davvero. Talora, si compiono delle scelte “di pancia”. Questi comportamenti in certi casi ci portano a commettere le azioni peggiori. Mussida cerca di spiegarci che possiamo conoscere le nostre emozioni, viverle senza farci coinvolgere passivamente ma avendone piena coscienza.
Ecco perché questo progetto è diventato molto utile per favorire anche la riabilitazione dei detenuti. Nella seconda stanza c’è, infatti, il secondo atto di questa operazione, molto più concreto e pratico. Si tratta di un’audioteca composta da numerosissimi brani musicali che possono essere ascoltati, tenendo conto dei vari stati d’animo delle persone. In special modo, dei detenuti.
Insomma, lo scopo è di riproporre un “Abc emozionale” per chi l’ha perso e che dovrebbe servire per promuovere un sentimento di consapevolezza che riporti la persone a trovare l’equilibrio e l’armonia interiore che hanno perduti. Anche questo momento può essere sperimentato dai visitatori che possono scegliere tra 27 stati d’animo quello che più li rappresenta e iniziare così il loro viaggio dentro la musica e dentro le loro emozioni.
Nel caso dei detenuti – per ora l’esperimento riguarda solo un limitato numero di soggetti presso le carceri di Monza, Opera, Rebibbia femminile e Secondigliano, – tutti i percorsi sono analizzati e discussi anche grazie al contributo di un musicista che fornisce le opportune chiavi di lettura. L’esito fino ad ora è stato decisamente positivo. Ci si augura di poterlo ampliare ancora.
Martina Corgnati, insieme a Franco Mussida, ha realizzato un catalogo, edito da Skira, che riporta la storia di questa incredibile avventura.
Musica: Respiro celeste – presso il Teatro dell’Arte – viale Alemagna 6 – dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 23. Ingresso libero