La collezione permanente della Triennale che riguarda il design italiano è molto ricca. Come ricchi sono gli stimoli e i collegamenti che il design ha creato e continua a creare tra discipline e linguaggi espressivi diversi primo fra tutti il mondo della moda.
Perché “Forme Mobili”? il titolo della mostra vuole suggerire delle relazioni tra corpo, movimento e abito, inteso, come suggerisce il Direttore del Museo, Marco Sammicheli, non solo come vestito ma anche come abitudine, inclinazione verso un determinato comportamento e come luogo (abitacolo), talora limitato, in cui questi elementi possono espandersi fino a trovare un adeguato spazio pubblico e privato.
Cosa lega queste discipline diverse? La progettazione, i contenuti, i principi di ispirazione ma anche le pratiche produttive, i materiali, le manifatture, che sono in grado di influenzarsi reciprocamente.
Ecco perché l’allestimento funge da continua provocazione per il visitatore, anche grazie ai numerosi specchi che rievocano l’interno di un atelier, suggeriscono aspetti di lavoro e creatività diversi, creando connessioni continue, dagli oggetti agli abiti (oltre duecento) e consentendo di farsi un’idea dell’evoluzione della moda e dello spirito del tempo, oltre che della trasformazione della sensibilità e del costume delle persone.
Nella parte finale del Museo del Design, sarà possibile anche visitare uno spazio dedicato a Monica Bolzoni, intitolato “il Modulo” che consentirà di conoscere il lavoro della stilista, a partire dal negozio “Bianca e Blu” (BB2) di via De Amicis a Milano aperto negli anni Ottanta.
Accanto ad abiti (una attenta selezione di capi e accessori iconici) anche i disegni e gli schizzi realizzati per le varie collezioni e il famoso manifesto in cui la designer definisce la sua filosofia a cavallo tra moda e design, la cosiddetta “poetica del semplice”.
La mostra del Museo del Design sarà visitabile fino al 13 aprile 2025, quella riguardante la designer Monica Bolzoni fino al 12 gennaio 2025.